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Una vicina troppo vicina

Autore: Lisa Corva
Testata: Grazia
Data: 29 ottobre 2010

Dopo aver letto questo libro, guarderete con molto sospetto i vostri vicini di casa. Soprattutto se è una donna single la nuova dirimpettaia e avete l'impressione che curiosi nella vostra posta, racconti un sacco di bugie e guardi con troppo interesse il vostro fidanzato. Inquiete? Benissimo: questo è l'effetto che si proponeva Jenn Ashworth, la giovane scrittrice inglese autrice di Un certo tipo di intimità (edizioni eia). Un romanzo noir: quasi un'Amélie Nothomb versione thriller. Jenn, che a 28 anni è già al secondo libro, scrive da casa, alle ore più improbabili, visto che ha due bambini piccoli. È entusiasta del suo blog intitolato "Every day I Iie a Iittle", che potremmo tradurre come 'bugie giornaliere". «Vorrei scrivere di più, ma mi distraggo facilmente: c'è il blog e poi Facebook, twitter... Lo ammetto: non riesco a staccarmi», dice. «Giocare con i social network è un modo fantastico per chiacchierare con amici e lettori. Soprattutto per chi, come me, è terribilmente timida». Forse anche Annie, l'inquietante protagonista del suo libro, si sarebbe salvata se avesse a'Vuto Facebook. per incontrare nuovi amici. rifarsi una 'Vita? «Non credo. Annie non ha un computer e, se ce l'avesse, userebbe i social network solo per spiare meglio nuove vittime della sua follia. Però sono sicura che, con la sua ossessione per i diari, sarebbe una perfetta blogger». È successo anche a lei di ritrovarsi una 'Vicina così? «II contrario: è a me che piace spiare nelle vite degli altri. E ascoltare, senza vergogna, le loro conversazioni». La cosa più strana che le è capitato di fare per cercare l'ispirazione? «Nel libro Annie incontra uomini attraverso Abundance, una rivista hard per maschi che vogliono fare sesso con donne di taglia oversize, come lei. Be', un giornale così esiste davvero e l'ho - diciamo - studiato, insieme a parecchi siti pomo sull'argomento! ». Annie ruba il "little black dress , .. della sua 'Vicina di casa. Dietro la scrittrice, wir c'è una fashionista? «Macché! Sono un disastro. L'unico capo di abbigliamento a cui non potrei mai rinunciare è il mio enorme cardigan di lana marrone, comprato anni fa per una sterlina in un negozio di seconda mano. È ridotto in uno stato tale che il mio compagno non mi permette di indossarlo fuori casa. Forse dovrei leggere "Grazia" per imparare finalmente qualcosa di moda... ». Lavorva come bibliotecaria in una prigione. C'è mai tornata? «Sì, per un progetto di scrittura creativa: aiutare i detenuti a scrivere dei brani autobiografici. Un'esperienza incredibile, che spero di ripetere. Ma sono molti i progetti che seguo. Per esempio, Rainy City Stories: un sito della città di Manchester, dove basta cliccare sulla cartina interattiva per leggere poesie e racconti ambientati in quell'incrocio, quell'albergo, quella via. Li trovate su www.rainycitystories.com. È la città che parla».