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Le irregolari

Autore: Andrea Lobera
Testata: ExLibris20
Data: 8 novembre 2018
URL: https://www.exlibris20.it/storie-di-massimo-carlotto/

È strano accorgersi di quanto poco si conosca il mondo, delle persone, i fatti politici e non, solo perché una parte dell’umanità vive sulla sponda opposta dell’oceano. Massimo Carlotto non sapeva cosa fosse accaduto a suo nonno, un anarchico di inizio novecento, spinto dall’esilio a cercar fortuna, o soltanto a cercar di sopravvivere, in un’Argentina sconosciuta e misteriosa.

Quasi, cent’anni dopo Massimo vuole scoprire la storia del suo vecchio parente perché una parte di lui è come se non fosse viva, sconosciuta, priva di un’identità sepolta nelle lande argentine.

Buenos Aires è una città enorme e nella geometria delle sue lunghissime strade evita le monotonia solo con l’originalità e le singolarità delle sue storie, dei suoi abitanti, della sua vita di città sudamericana. Ogni via, ogni vicolo stretto, ogni palazzo con i suoi inquilini potrebbe raccontarsi per ore e tutti avrebbero una storia diversa: Inocencio, con il suo lavoro di portiere d’albergo, Santiago, e il suo strano bus turistico, Estela, e la sua associazione. Tutti hanno in comune la ferma tenaglia del tempo che li ha costretti a vivere una fase storica precisa e indimenticabile: gli anni della dittatura argentina.

È questo il periodo che forma l’esperienza base di tutti, è il tronco da cui si diramano tutte le vicende dei protagonisti. Massimo capisce che la storia dei Carlotto sudamericani è radicata in quel periodo storico, la dittatura ha cambiato per sempre il modo di comportarsi, di esprimersi, di guardare la vita, della popolazione argentina e anche dei suoi lontani parenti. Estela Carlotto è direttrice di un’associazione che tutti che tutti chiamano le «Nonne di Plaza de Mayo» e che si occupa dei bambini senza un’identità frutto del tragico fenomeno della desaparición.

I desaparecidos erano gli oppositori politici del regime dittatoriale che, dagli anni settanta ad inizio degli ottanta, ha governato l’Argentina.

Con un’abile mossa civil-militare tutti i giovani oppositori venivano sequestrati dalla polizia e fatti scomparire nel nulla, cancellati dalla vita sociale.

In realtà i desaparecidos venivano rinchiusi in celle, torturati e infine brutalmente uccisi. I giovani che hanno perso la vita in quegli anni sono migliaia. L’associazione di Estela Carlotto si propone, oltre che ricercare la verità, di scoprire l’identità delle centinaia di bambini nati dai coniugi desaparecidos nei campi di detenzione, strappati ai genitori e affidati a famiglie collaborazioniste.

Le irregolari, così come il regime chiamava le Nonne di Plaza de Mayo, sono attivissime ma la verità tutta intera probabilmente rimarrà celata nei piani o nelle menti dei generali assolutisti ancora liberi ed impuniti.

Santiago è una guida turistica molto particolare; guidando il suo bus dirige il «Buenos Aires Horror Tour». Anche lui come Estela non può separarsi dall’esperienza che ha vissuto e così continua a riviverla, giorno dopo giorno, visitando le case, i quartieri, i luoghi dove i desaparecidos hanno vissuto, quelli dove sono stati rapiti e quelli dove hanno sofferto e sono morti. Inocencio è una figura molto bella, paterna, quasi la reincarnazione del nonno di Massimo, fragile nei suoi pensieri anche lui è circondato dai ricordi di una figlia desaparecida. Anche lui non dimentica. Massimo ormai sembra rivivere quei drammatici momenti, le lunghe notti agitate delle mamme dei sequestrati, la sofferenza dei giovani uccisi dalla polizia, la lotta per scoprire la verità. L’improvvisa morte di un’amica porterà il protagonista in Cile: altra dittatura, altre sofferenze, altre avventure.

S’incontrano nuovi personaggi che riconducono ai primi sulla larga via del dolore, presi per mano dal ricordo e spinti dalla voglia di libertà.

Questo romanzo di Massimo Carlotto, Le irregolari (edito da e/o), è il primo basato su storie, persone e fatti veri, che racconta all’Italia in modo completo, semplice e preciso la tragedia della dittatura argentina, la brutale tecnica della desaparición, i campi di concentramento clandestini, l’occultamento dell’identità di centinaia di bambini. Le denunce che la storia ci consegna sono chiare: quale fu il ruolo della Chiesa? Quale quello degli stati europei?

Non è tuttora chiaro il mistero delle connessioni e delle coperture internazionali; una cosa è certa: Estela, Santiago, Inocencio e ora anche Massimo non dimenticheranno.