Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Come fermare il tempo, la recensione del folle romanzo di Matt Haig

Autore: Tanina Cordaro
Testata: Mondo Fox
Data: 8 gennaio 2019
URL: https://www.mondofox.it/2019/01/08/come-fermare-il-tempo-la-recensione-del-folle-romanzo-di-matt-haig/

Il protagonista del romanzo Come fermare il tempo (edizioni e/o), Estienne Thomas Ambroise Christophe Hazard (per gli amici Tom) è un vecchio. Fin qui niente di strano. La cosa sorprendente è invece che la sua vecchiaia è paragonabile a quella di un albero, di una vongola antica o di un dipinto del Rinascimento. Immortale? Quasi. “Sono nato oltre quattrocento anni fa, il 3 marzo 1581” dichiara, ma a guardarlo bene sembra un quarantenne.

Qual è il suo segreto anti-età? Tom è affetto di anagerìa, una disfunzione molto rara (ma non unica) in cui il soggetto invecchia molto, ma molto lentamente (“il rapporto è di un anno ogni quindici”) e ha un sistema immunitario potenziato che lo protegge da molte infezioni virali e batteriche.

La sua esistenza è eccezionale, e per non finire sotto le grinfie di qualche scienziato pronto a farne una cavia da laboratorio, è meglio tenerla segreta.

La protezione dalla comunità scientifica viene garantita da una organizzazione, la Società degli Albatross, capeggiata da Hendrich Pietersen, anche lui un viaggiatore del tempo che ha vissuto secoli più a lungo di Tom.

Essere protetto dalla Società è vitale: l’aspetto immutabile degli “alba” (che si distinguono dagli umani, liquidati con l’appellativo di “effimere”) attira infatti delle pericolose ostilità e genera sospetti che, alla lunga, possono portare a condanne (la madre di Tom è stata accusata di stregoneria) e morti brutali.

Vivere sotto l'ala protettrice di Hendrich, che consiste nella possibilità di cambiare identità ogni otto anni (compreso un nuovo lavoro in un Paese diverso), ha però un prezzo, quello di individuare e convincere altri alba ad entrare a far parte della Società, e una ferrea regola, ovvero quella di non innamorarsi mai.

Non creare legami con il tuo prossimo, e vedi di affezionarti il meno possibile alle persone che incontri. Perché altrimenti finirai col perdere lentamente la ragione.

Tom, che ha già violato la regola quattrocento anni prima innamorandosi di Rose e dalla quale ha avuto una figlia (di cui è alla continua ricerca), è nuovamente a rischio.

Nei giorni nostri Tom è infatti un insegnante di storia (“lnsegnarla e raccontarla, è un modo per controllare e disciplinare il passato”) in un liceo di Londra, dove incontra Camille, professoressa di francese, di cui pian piano si innamora.

Per secoli Tom ha vissuto la sua disfunzione come una condanna, una maledizione:

Mi rendeva solo. Sto parlando di quella solitudine che ti ulula dentro come un vento del deserto. Non era solo la perdita di coloro che avevo conosciuto in passato, ma anche la perdita di me stesso. La perdita dell’uomo che ero stato quando vivevo con loro.

Nell’arco dei suoi quattrocentotrentasei anni, Tom è stato tante persone diverse, ha interpretato ruoli diversi “Non sono una persona. Sono una folla racchiusa in un unico corpo”, ha conosciuto personaggi storici - ha suonato il liuto al Globe Theatre per William Shakespeare, ha viaggiato per i mari del Sud con il leggendario Capitan Cook e ha bevuto Bloody Mary con Scott e Zelda Fitzgerald nella Parigi dei ruggenti Anni Venti - e ha perfino aperto un profilo Facebook.

Oppresso dai ricordi e dai dolori del passato, Tom ha vissuto un “mal di vita” costante, che lo ha più volte indotto a pensare di farla finita. L’unica ragione di vita è stata la speranza di poter ritrovare la figlia Marion, un’alba come lui.

La storia di Come fermare il tempo è una di quelle che scivola con disinvoltura, i continui salti temporali avanti e indietro nel tempo (che fanno pensare ad altri due romanzi sul tema, La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger e Vita dopo vita di Kate Atkinson) non confondono il lettore rallentandone la lettura, anzi lo intrigano ancora di più come in un gioco.

Il romanzo è fortemente romantico nella storia d’amore che resiste ai secoli, ma ha anche pagine intrise di fantasy, thriller e avventura (soprattutto nella parte finale).

Quella di Matt Haig è una personale riflessione sulla relatività del tempo, sull’importanza del vivere appieno il presente senza lasciarsi condizionare né dal passato, né dal futuro.

La storia narrata è connessa al nostro presente: un'attualità sempre più influenzata dagli inganni di un passato minaccioso, che non smette di ripresentarsi con nuove cacce alle streghe.

L’ignoranza e la superstizione possono sorgere nella mente di chiunque, in qualunque epoca.

Il libro è pieno di buoni consigli su come imparare a vivere, opinioni che fanno pensare, commuovere e ridere, sulla scia di un altro romanzo dell’autore, Ragioni per continuare a vivere, un memoir dove racconta della sua depressione e di come è riuscito a superarla.

Non vediamo l’ora di ammirare Benedict Cumberbatch, produttore e protagonista dell’adattamento cinematografico del libro, viaggiare attraverso le epoche cercando di carpire il segreto di come fermare il tempo.