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Lucky

Autore: Claudia Moschetti
Testata: Lettore medio
Data: 3 marzo 2019
URL: https://illettoremedio.wordpress.com/2019/03/03/lucky-alice-sebold/

“Nella galleria in cui fui violentata, ex ingresso sotterraneo di un anfiteatro da cui gli attori irrompevano sulla scena passando sotto le gradinate del pubblico, una ragazza era stata uccisa e smembrata. Me lo disse la polizia. Al confronto, dissero, io ero stata fortunata.”

In una calda sera primaverile del 1981, mentre camminava nel suo campus universitario, Alice Sebold, autrice di “Lucky” (edito da Edizioni e/o) è stata violentata e picchiata da uno sconosciuto. Provata dal dolore e dall’ingiustizia dell’evento, ci ha messo quasi vent’anni prima di riuscire a mettere per iscritto la sua terribile esperienza, sperando che potesse aiutare chi, come lei, ha subito una violenza fisica e chi, invece, vorrebbe comprendere e alleviare la sofferenza di coloro che ci sono passati.

“Lucky” è un’autobiografia molto difficile da leggere, non importa se si è donna o uomo, se si ha avuto un’esperienza simile oppure no. Alice Sebold sa come usare le parole per suscitare emozioni forti nei suoi lettori. Adoperando toni talvolta cruenti, talvolta delicati e semplici, tesse sulla carta una trama dolorosa nella schiettezza con cui ogni momento della sua esperienza viene raccontato. Al centro della storia c’è il suo stupro e la ricerca dell’uomo che le ha fatto violenza, ma il tema portante del libro è il dolore. Come reagiscono le vittime di un simile trauma? E come cambia il modo in cui le persone interagiscono con loro una volta saputo dell’orribile esperienza vissuta?

Nei mesi successivi allo stupro, Alice ha dovuto fare i conti con diversi cambiamenti avvenuti in lei, ma anche nella sfera dei suoi affetti più cari: nei genitori, che non capivano come lei non avesse potuto difendersi in qualche modo dal suo aggressore; in sua sorella, che portava con sé il senso di colpa dato dall’essere “immacolata”; negli amici, che ne evitavano la compagnia, temendo quasi di essere contagiati dal suo stato di vittima.

Potenti sono le domande che Alice si pone nel rievocare non soltanto i dettagli dello stupro, ma anche quelli del lungo processo che ha seguito la cattura del suo aggressore: perché è capitato proprio a lei? E perché le persone tendono a dare la colpa alla vittima per la violenza subita?

“Lucky” è un libro che viene letto con un groppo in gola e lascia molta amarezza, nonostante il fascino della sua scrittura. È un testo che mette a nudo il dolore e che incoraggia il dialogo. Questo libro è la prova che bisogna parlare delle violenze subite, poiché il silenzio alimenta la vergogna e il senso di colpa, e non avere paura di coinvolgere le autorità. Anche nelle situazioni più traumatiche si può essere fortunati, se ancora si è vivi e desiderosi di riemergere dall’oscurità.