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Intrigo scolastico

Autore: Mariella Sciancalepore
Testata: Libri consigliati
Data: 31 dicembre 2010

Il romanzo di Perrotta, Intrigo scolastico (traduzione del più efficace Election), è uno di quei libri che, inaspettatamente, ti cattura dalle prime pagine e ti tiene incollato fino alle ultime battute.

Ambientato in una tipica scuola americana, il liceo di Winwood, alla vigilia delle elezioni scolastiche, il romanzo prende subito una piega diversa dal consueto. L’intrigo del titolo fa infatti riferimento a un piccolo giallo per cui il presidente d’istituto appena eletto verrà subito “spodestato”. In realtà di “intrighi” ce ne sono molti. Perrotta racconta un microcosmo dove i personaggi si muovono con leggerezza, spesso senza pensare alle conseguenze dei propri gesti. Le invidie, le meschinità, le paure, gli slanci sono quelli degli adolescenti di un liceo di periferia ma sono anche gli stessi sentimenti degli adulti che dentro e intorno a questo mondo vivono. La scuola come specchio fedele della società, insomma, e delle banali elezioni scolastiche che ne mettono in evidenza valori e disvalori.

Tutto quello che accade negli anni del liceo sembra così assoluto, così importante, questo ce lo ricordiamo tutti, e l’Autore ha la capacità di farci vivere gli eventi con gli occhi e le emozioni dei protagonisti. E sono tanti. Anzi, la particolarità di questo romanzo è data proprio dalla pluralità delle voci. Innanzitutto quelle dei tre candidati alla carica di rappresentante di istituto: lo studente modello Paul Warren, la mangiauomini Tracy Flick, e la sorellina di Paul, l’introversa Tammy Warren. E poi c’è “Il prof”, un personaggio chiave, che diventerà protagonista attivo, suo malgrado, del drammatico epilogo di queste elezioni.

Non voglio anticipare nulla di ciò che accadrà nel prosieguo, ma già le prime righe del romanzo si dimostrano rivelatrici: “Ho sempre desiderato insegnare. A differenza di tante altre persone, non ho mai dovuto chiedermi cosa fare della mia vita. Il mio unico sogno è sempre stato quello di sedermi sul bordo della scrivania in un’aula piena di ragazzi curiosi e parlare dei fatti del mondo. L’elezione che ha fatto di me un venditore di automobili ebbe luogo nella primavera del 1992”.

Quello che mi preme sottolineare è l’escamotage narrativo della moltiplicazione dei punti di vista, per cui si passa senza soluzione di continuità da una voce narrante a un’altra. Si potrà dire che, in fondo, non è una novità assoluta. Però qui i punti di vista sono diversi, sì, ma la verità è una sola, condivisa, e il lettore su questo non ha mai dubbi. È come se avvenisse un passaggio di testimone e ogni volta questo passaggio comporti l’aggiunta di un particolare che completa il quadro. Il lettore non resta spiazzato ma, pur coinvolto nell’intreccio, rimane spettatore degli eventi e finisce per non parteggiare per nessuno dei protagonisti, piuttosto entra in simbiosi con tutti.

Ed è questa “trovata”, insieme alla scrittura di Perrotta, netta, senza fronzoli, ma capace di scavare nell’animo dei personaggi tirando fuori tutto, a rendere questo romanzo brillante  e piacevole da leggere.