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La libreria del buon romanzo

Autore: Alessandra Staiano
Testata: CulturaSpettacolo.it
Data: 7 gennaio 2011

Inno alla letteratura bella e necessaria. A orientarsi nel mondo, a gustare la vita, a trovare conforto. Chi ha conosciuto la gioia di un bel romanzo magari centellinando le ultime pagine per prolungare fin quando possibile quel sottile piacere, chi diffida sempre un po’ delle novità di stagione e spesso e volentieri non ha torto, chi ha conosciuto l’infatuazione per un autore che sembra parlare proprio a te , chi ha avuto la fortuna di incontrare un libraio vero che dei libri che vende ha letto tutto, o quasi, di certo non solo il titolo e la quarta di copertina e sa consigliare, ascoltare, indirizzare, non potrà che amare Francesca e Ivan, inventori della libreria “Al buon romanzo”.
Lei, nobili origini italiane, sempre elegante negli abiti e nei movimenti, un dolore enorme a scavarle dentro. Lui, squattrinato da sempre, un passato a volte poco raccomandabile, nessuna attenzione per quello che indossa. Entrambi lettori appassionati, esigenti, insaziabili. Lei da mecenate, lui da libraio aprono la libreria dei loro sogni a Parigi, città sempre presente nel racconto: solo buoni romanzi la cui scelta è affidata a un comitato ristretto e segreto di grandi elettori.
Un’idea semplice e geniale, poco proficua economicamente nonostante l’immediato successo della libreria. Un’idea rivoluzionaria perché se ci si sottrae alla logica del mercato va a finire che crolla un mondo. E allora la libreria si trova al centro di polemiche, attacchi, veri e propri crimini.
Un giallo, insomma, tant’è che la struttura del romanzo è occupata in buona parte del racconto fatto all’investigatore che si occuperà del caso in cui Francesca e Van ricostruiscono la storia della libreria ideale. Ad accompagnarla le vicende fragili dell’amore tra Van e Anis. Sempre, di fondo, la filosofia che ispira Al Buon Romanzo, mirabilmente sintetizzata nelle pagine in cui Francesca difende la libreria da attacchi violenti e volgari: un vero e proprio manifesto del buon lettore. “Vogliamo libri necessari… “ recita, ma per scoprirlo tutto, meglio tuffarsi in questa storia che non corre il rischio di essere presto dimenticata.