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“Cambiare l’Acqua ai Fiori” di Valérie Perrin

Autore: Ilaria Falcone
Testata: Nonsolocinema
Data: 19 settembre 2019
URL: https://www.nonsolocinema.com/cambiare-lacqua-ai-fiori-di-valerie-perrin.html

“Questo romanzo ha vinto, nel 2018, il Prix Maison de la Presse, presieduto da Michel Bussi, con la seguente motivazione: “Un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi”. Cambiare l’Acqua ai Fiori è il secondo sorprendente romanzo della fotografa e sceneggiatrice (lavora al fianco del marito Claude Lelouch) Valérie Perrin. Dopo Il Quaderno dell’Amore perduto (2015), l’autrice regala ai suoi lettori un romanzo originale, un giallo inaspettato, una storia emozionante.

Valérie Perrin alterna passato e presente nel ricostruire la vita non solo della protagonista Violette Toussaint, ma anche di altre persone, come del marito Philippe. La ventata d’aria fresca di questo romanzo è, oltre all’ambientazione particolare, nel saper cogliere, o penetrare, nelle sfumature dell’animo umano, nel descrivere con rispetto e trasporto due punti di vista spesso riguardanti una stessa azione. Non lascia mai il lettore a bocca asciutta, lo conduce per mano dove vuole lei, fornendo le risposte a tempo debito. Violette Toussaint è una donna gentile, la conosciamo all’età di cinquant’anni, fa la guardiana di un cimitero in un villaggio francese. Abita nel villino all’ingresso del cimitero, ha un piccolo orto che cura amorevolmente, con la stessa armonia e dedizione che dedica alle tombe, quelle per cui è richiesto il suo lavoro dai parenti dei defunti sia, soprattutto, quelle abbandonate. I suoi unici amici sono il prete, i titolari dell’agenzia delle pompe funebri e gli addetti alle sepolture. Vive una vita tranquilla, indossa sempre soprabiti scuri, mentre sotto sceglie appositi colori, spesso sgargianti. Ha vissuto tante vite Violette, bimba abbandonata dalla mamma, poi in orfanotrofio, passata di famiglia affidataria in famiglia affidataria, ha svolto molti lavori, ha conosciuto un grande amore, ha imparato a leggere e scrivere bene per scoprire meglio il romanzo della sua vita, Le regole della casa del sidro, è stata assunta come guardiana di un passaggio a livello. Quando è arrivata la tecnologia, le è stato offerto questo lavoro particolare, guardiana del cimitero di Brancion a Chalon (Borgogna). Nel frattempo sono successi episodi spiacevoli, dolorosi, drammatici e incontri che l’hanno aiutata a sopportare la mancanza di speranza, a mettere insieme in pezzi della sua vita in frantumi e a tornare a emergere, a respirare.

Non possiamo dire altro per non guastare il gusto di assaporare una trama fitta e profonda che con gentilezza e sensibilità mostra un grande temperamento nel parlare di emozioni: amore, dolore, lutto, felicità. Attraverso una scrittura che non stanca mai, Valérie Perrin seduce nelle descrizioni della vita quotidiana. C’è tutta una deliziosa carrellata di anime, personalità che sfilano al cimitero, descritte con cura arguta e tenera senza melodrammi o forzature. Felicità e infelicità, vita e morte, tutto qui è collegato con un filo di sensibilità brillante e commovente.