«Mi sento brutta, di cattivo carattere, e tuttavia vorrei essere amata». È l'appello dolente di Giovanna, nel romanzo La vita bugiarda degli adulti, di Elena Ferrante. La misteriosa autrice della quadrilogia di L'amica geniale, diventata anche serie tv, torna in libreria con la storia di una famiglia della borghesia napoletana scossa da una separazione traumatica e da una serie di conseguenze che investono in pieno la figlia Giovanna. L'adolescente si sente poco amata dal padre, perché non attraente e non brillante a scuola, e per reazione decide di frequentare l'eccentrica zia paterna, emarginata dalla famiglia, e di sbarazzarsi in malo modo della sua verginità.
IL MISTERO DEL BRACCIALETTO
Sullo sfondo, la vicenda di un braccialetto, che la nonna paterna avrebbe lasciato a Giovanna, e che la ragazza vede al polso di Costanza, la nuova compagna del padre, e finisce per creare un contrasto insanabile tra Giovanna e i genitori, colpevoli di non essere mai sinceri. «Bugie, bugie, gli adulti le vietano e poi ne dicono tante»: è la morale di questo bel romanzo, ambientato in una Napoli piena di chiaroscuri, tra rampolli di famiglie "bene", figli dei quartieri popolari e qualcuno che, alla fine, ce la fa. Sarà proprio l'amore per un giovane promettente, andato a vivere e a lavorare a Milano, che traccerà per Giovanna il passaggio tra giovinezza ed età adulta. (E.M.)
