Jean-Claude Izzo è stato il creatore del noir mediterraneo, ma con il romanzo Marinai perduti (Edizioni E/O, 2004, traduzione di Franca Doriguzzi) va oltre la letteratura di genere per creare un’opera con atmosfere da “Fronte del porto”.
La trama del libro è semplice, si tratta della storia di una nave incagliata nel porto di Marsiglia e di tre membri dell’equipaggio.
Abdul, il capitano libanese, tenacemente legato alla sua nave e nello stesso tempo il più infelice tra gli uomini perché abbandonato dalla donna che ama che non condivide le sue scelte.
Diamantis, il greco, perduto tra il Mediterraneo come Ulisse e la nostalgia per la patria, innamorato di una donna, Amina, che troppo tardi troverà. E infine Nedim, marinaio turco, il più giovane, sempre fiero e ottimista, perso dietro alle donne tanto da costargli la vita.
Ma Izzo non parla solo di loro, ma anche delle loro donne, tutte in un modo o nell’altro ferite dalla vita, fiori troppo belli per essere rispettati. Sovente sono immaginate, non sono reali, ma sono tutte amate.
Soprattutto l’autore dà un’immagine meravigliosa del Mediterraneo e di Marsiglia, città dove non ci si sente stranieri, ma subito parte integrante. E con questo inno nel cuore, Izzo morirà nel 2000 a soli 55 anni di età.
Marinai perduti è un romanzo splendido.
