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Tra tirannia cattolica ed esilio

Autore: Marie Arndt
Testata: ExLibris20
Data: 26 novembre 2019
URL: https://www.exlibris20.it/tra-tirannia-cattolica-ed-esilio-edna-obrien/

Quarant’anni fa l’Irlanda era, come osserva la protagonista e voce narrante Caithleen in La ragazza dagli occhi verdi, un paese caratterizzato da un’ignoranza retrograda e da un’inciviltà religiosa. Come l’autrice del romanzo, Edna O’Brien, Caithleen è cresciuta in un’Irlanda dove l’unico obiettivo per una giovane fanciulla era quello di prepararsi al matrimonio, ad avere dei figli e una vita senza alcun interesse oltre alla famiglia e al focolare domestico. Emigrare rappresentava l’unica via di fuga, e molti lo facevano, soprattutto verso l’Inghilterra e gli Stati Uniti.

I giovani fuggivano da un paese arretrato e dominato dai preti, dove insieme ai politici di turno continuavano a insistere sul fatto che l’Irlanda fosse un paese unico con una gloriosa cultura che non doveva essere deturpata dalle influenze straniere. Questa ristrettezza mentale mirava a tener fuori dell’Irlanda tali influenze. Coloro che detenevano il potere volevano impedire agli Irlandesi di vedere alternative che potessero mettere in discussione i radicati principi della religione e della morale cattolica, che influenzava tutti gli aspetti della vita in Irlanda, che si fosse o meno cattolici.

Questo è lo sfondo gretto de La ragazza dagli occhi verdi che ha spinto Caithleen e la sua amica Baba, entrambe ventenni, a lasciare il loro villaggio per stabilirsi a Dublino. Il romanzo narra del modo in cui queste due ragazze cercano di evitare di essere intrappolate dal modello di vita irlandese. Baba va anche oltre e prova a fissare appuntamenti con i ragazzi ogni volta che ne ha l’opportunità, perché, nonostante tutto, è ancora condizionata dal fatto che una donna debba avere un uomo al suo fianco. Caitlhleen viene descritta da un uomo come una tipica ragazza un po’ in carne. Vuole molto di più dalla vita che sposarsi semplicemente. A dispetto del suo umile passato cerca di sviluppare una personalità indipendente.

Sebbene sembra sia Caithleen a dover superare dei limiti mentali più radicati, sarà lei a incontrare Eugene Gaillard. Un uomo più maturo, di origini francesi e non cattolico, l’esatto contrario del passato provinciale, claustrofobico e cattolico di Caithleen. Agisce come il professor Higgins con Eliza; è attratto da quest’innocente ma fragile ragazza che può plasmare secondo i suoi desideri. Nell’ansia di compiacerlo, lei annulla momentaneamente la sua individualità. Paradossalmente sarà solo quando i suoi principi religiosi riemergeranno che lei cederà ad una forza che è parte del suo carattere. La loro storia porta momentaneamente un po’ di serenità nella vita di Caithleen. Ma la sua insicurezza cresce, quando, con imbarazzo, si rende conto di non essere all’altezza di Eugene e dei suoi amici.

Inoltre la loro convivenza non passa inosservata. Le complicazioni aumentano quando suo padre scopre la loro relazione, e fa di tutto per salvarla da quell’uomo diabolico riportandola a casa. Quando scopriamo che la dipendenza da alcol di suo padre ha portato sua madre al suicidio non possiamo che essere d’accordo con Caithleen quando dice che il suo comportamento è molto peggiore di quello del suo amante.

Attraverso gli avvenimenti del romanzo conosciamo un’Irlanda che perseguitava chiunque fosse diverso, spesso in nome del nazionalismo. Inoltre si dipinge una società in cui ci s’interessava degli affari altrui e ci si informava su chiunque oltrepassasse i limiti. Il prete era il naturale centro intorno al quale ruotava la società provinciale irlandese, ed egli era informato per assicurarsi che il gregge fosse conforme al modo di vivere cattolico. Il romanzo mostra inoltre la difficile condizione in cui vivevano le donne in un’Irlanda maschilista. Dovevano, infatti, difendersi dagli uomini in generale e dai loro alleati, i preti. La ragazza dagli occhi verdi mostra in modo onesto e convincente un’Irlanda ove non era permesso nessun cambiamento che potesse minare l’autorità del dogma cattolico, un’Irlanda che quarant’anni fa non dava alle donne l’opportunità di scegliere una vita indipendente senza essere legata ad un uomo.