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La signora del martedì

Autore: Luciana Fredella
Testata: Contorni di noir
Data: 22 gennaio 2020
URL: https://contornidinoir.it/2020/01/massimo-carlotto-la-signora-del-martedi-2/

Una delle prime sensazioni provate aprendo La signora del martedì è stata la leggerezza: le prime pagine scorrono lievi, si conosce subito Bonamente Fanzago e subito si prova una certa tenerezza nei confronti di quest’uomo che di mestiere fa l’attore di film porno, con lo pseudonimo di Zagor, ma che a causa di un ictus non può proseguire la sua carriera e non può utilizzare “gli aiutini” necessari per mantenere le prestazioni durante le riprese. Bonamente vive in una pensione, la Lisbona, di proprietà del signor Alfredo, uomo in una vita precedente ora signora elegante, raffinata che nutre un sincero affetto per Bonamente e lo accudisce come una mamma. A completare il quadro dei protagonisti, la misteriosa signora che frequenta Bonamente in veste di gigolò, lavoro praticato prevalentemente in passato più per spirito di conquista che per necessità e che ha abbandonato quando si è accorto di essersi innamorato della donna che solo per un’ora, dalle 15 alle 16 il martedì, richiede le sue prestazioni.

Carlotto ci fa entrare nella storia in punta di piedi, ma è solo una sensazione momentanea perché quello che svela la trama non lascia più spazio alla leggerezza, si infittisce di eventi, coincidenze e vecchie storie che nel riemergere, danno peso e rilevanza a tutta la vicenda narrata. In La signora del martedì Carlotto sa ancora una volta sorprendere per la capacità di creare delle storie affascinanti, non legate a uno stereotipo narrativo, non più legate a un protagonista, a un luogo. Il romanzo rompe ogni schema, da quello mentale a quello fisico: ogni singolo comportamento, di ogni singolo personaggio, che sia o meno protagonista, per quanto possa inizialmente sembrare “strano”, nella narrazione si rivela necessario. Impossibile non cogliere la componente emotiva delle donne che in questo romanzo sono reali, verosimili, soprattutto la protagonista che è l’insieme di tante donne unite da un unico corpo e da un’unica mente. Impossibile non cogliere una forma di eccitazione in chi pensa di detenere il potere mediatico e che usa per distruggere o di innalzare una persona purché funzionale al proprio ego. Impossibile non cogliere le fragilità di chi, apparentemente forte, nasconde un trascorso sofferente, ingiusto, amaro.

Non mancano passaggi ironici, che l’autore ha inserito con cura al fine di rendere la lettura gradevole. Non può mancare la componente alcolica, forse la vera firma dell’autore. Infatti emerge la conoscenza da vero esperto sui distillati che con maestria e raffinatezza Carlotto adegua ai personaggi che ne fanno uso poiché ogni distillato ha una sua storia, una sua emozione, un momento specifico per poter essere degustato, e dunque non potevano che servirsene la signora del martedì o il “tizio con gli stivali texani”. Interessanti, infine, sono le citazioni colte racchiuse nel nome e cognome Bonamente Fanzago, trattandosi di Aliprandi Bonamente: personaggio mantovano appartenente alla corte dei Gonzaga del XIV secolo e di Cosimo Fanzago, scultore e architetto attivo a Napoli e vissuto nel XVII. Massimo Carlotto ha davvero regalato ai suoi lettori una gran bella storia.