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La signora del martedì

Autore: Sara Zanferrari
Testata: Thrillernord
Data: 3 febbraio 2020
URL: http://thrillernord.it/la-signora-del-martedi-2/

“L’assassina da prima pagina, l’attore porno a fine carriera e la vecchia travesta…Sembra l’inizio di una barzelletta. Ogni giornalista s’innamorerebbe di voi, sareste i personaggi perfetti di quelle vicende di cronaca nera che si trascinano negli anni. Il tribunale del popolo vi condannerebbe fin dal primo giorno, ma in nome del tormentone pretenderebbe un processo spettacolare. E in questa società fondata sullo sberleffo feroce diventereste il motore infinito di battute e fotomontaggi conditi con tante faccine che si sganasciano”. (pag. 110)

E’ l’analisi impietosa e ironica che l’uomo con gli stivali texani, sorta di angelo custode della signora del martedì, fa della situazione assurda e drammatica in cui si sono cacciati i tre protagonisti. Un omicidio “per sbaglio” che dà un’accelerata brutale alle vite di queste persone già segnate in modi diversi dalla crudeltà del mondo, solo per il fatto di essere “diversi”, colpa che la massa (la società, il gruppo, il gregge) non accetta e condanna senza pietà.

E una conclusione, controcorrente: sono loro gli ultimi baluardi di una società senza ormai né etica né rispetto, unici a saper ancora amare davvero completamente, a distinguere fra bene e male, a rischiare il tutto per tutto per valori che per il resto del mondo non sembrano più contare. Non ne escono bene le divise, le toghe, e men che meno i giornalisti, tutti complici di un sistema marcio e crudele.

Il porno attore Bonamente vive in una pensione, la Lisbona, di proprietà del signor Alfredo, un travestito che si prende cura di lui. Il martedì, dalle 15 alle 16, da anni, una signora misteriosa si reca alla pensione a richiedere le prestazioni da gigolò di Bonamente, che ormai non recita più a causa di un ictus e deve arrotondare.

Tutti sembrano aver trovato un loro equilibrio, ma ecco l’amore a complicare tutto: Alfredo, disperato per aver perso il suo (il professore, Federico, i cui figli non accettano le particolari “tendenze”), cercando di proteggere quello di Bonamente per la signora (di cui si è innamorato, non ricambiato) pedina la donna, scopre dove vive e uccide, più per errore che per volontà, quello che crede esserne il marito o l’amante. Da qui, com’è inevitabile, si dipanano una serie di eventi, con i protagonisti che cercano solo di poter essere “dimenticati”, invisibili, per poter essere se stessi, senza essere giudicati, o peggio condannati da gogne mediatiche.

C’è un quarto personaggio, comprimario ma di fondamentale importanza in questa storia: il giornalista Pietro Maria Belli, un condensato dei peggiori sentimenti e azioni che gli esseri umani siano in grado di provare e commettere, che detenendo il potere mediatico, può innalzare o piuttosto distruggere una persona per compiacere il proprio ego. E, inutile dirlo, non farà una bella fine.

Non si può non parteggiare per i tre sfortunati protagonisti, mentre cercano di sfuggire a quello che appare un destino ineluttabile, dove l’infelicità sembra essere la loro unica possibilità. Ma loro ci provano fino all’ultimo, spinti soprattutto dall’amore, lasciandoci un bel testamento: non importa chi sei, il lavoro che fai, dove sei arrivato in questa società, ma chi sei veramente, le tue azioni, chi e cosa ti muove.

Grazie a Massimo Carlotto per questa nuova storia, stavolta noir per caso, o piuttosto, per amore. Un percorso fra i sentimenti e l’umanità, descritti con una scrittura scorrevole, a tratti ironica, che si lascia leggere con molto piacere e commuove.