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“I cariolanti” di Sacha Naspini, edizioni E/O: il Tizio che legge

Autore: Alfredo Crispo
Testata: The Book Advisor
Data: 13 aprile 2020

I cariolanti di Sacha Naspini è un libro di cui non si può non parlare.

Libri simili sono forse la cosa più reale che esiste nel panorama letterario. È una narrazione cruda, violenta, buia, un’esperienza di lettura che non cerca di addolcire ciò che leggi nemmeno per una sola frazione di secondo. È la storia di una vita, che inizia durante la prima grande guerra e finisce una volta che la seconda è passata lasciando dietro di sé cumuli di cadaveri e persone a pezzi.

Quando tutto inizia il protagonista è un bambino, per sfuggire alla guerra lui e la sua famiglia vivono nascosti in un rifugio scavato nella terra, mangiano ciò che catturano e a volte sono costretti a lunghi periodi senza cibo, la fame diventa talmente feroce da spingerli verso l’atto estremo del cannibalismo. Durante tutta la vita del protagonista, dall’infanzia all’età adulta, vediamo il modo violento in cui è costretto a stare al mondo, il lavoro, il suo scoprire l’amore, il suo cambiare anno dopo anno diventando sempre meno umano e sempre più bestia.

Mi piacevano i libri con le avventure, ci passavo delle giornate sopra. E mi immaginavo che a fare quei viaggi tipo di fantasia fossi io. Era proprio così che facevo: leggevo con un dito seguendo ogni rigo e intanto mi immaginavo che a fare tutte quelle cose di viaggi, principesse e magie strane, ero io. Così non mi mancava niente, era tipo come uscire per davvero per il mondo. Solo che lo immaginavo come piaceva a me.

Non è un libro facile e sicuramente non è per stomaci deboli, ma sono queste le narrazioni che apprezzo. La ferocia del mondo è descritta con dovizia di particolari, il terrore delle guerre è palpabile, la fame diventa quasi la tua, il disagio che traspare da alcuni passaggi alle volte riesce a farti accapponare la pelle.

Lo stile di scrittura cambia spesso, ogni capitolo non è mai uguale al precedente, a volte è diario, altre registro, spesso una confessione.