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Per non avere un’altra storia mancata

Autore: agn bai
Testata: Medium
Data: 26 aprile 2020
URL: https://medium.com/@agnbai/per-non-avere-unaltra-storia-mancata-4e590d7a9c34

Durante questa quarantena ho abbandonato crudelmente alcuni libri dopo la prima pagina, ma altri sono stati finiti in una sola giornata. Tra questi c’è Preghiera per Černobyl’ di Svjatlana Aleksievič. Scritto nel 1997 e tradotto da Sergio Rapetti per edizioni e/o nel 2002. L’autrice nel discorso di premiazione per il Nobel per la Letteratura ci dice:

Per lungo tempo ho resistito a scrivere su Černobyl’. Non sapevo come scriverne, quali strumenti usare, come approcciarmi al discorso. Il mondo non aveva quasi mai sentito parlare del mio piccolo paese, nascosto in un angolo dell’Europa, ma ora il suo nome è sulla bocca di tutti. Noi, gli abitanti della Bielorussia, siamo diventati gli abitanti di Černobyl’. I primi a incontrare qualcosa di sconosciuto. Questo mio testo parte da là, da Černobyl’, anche se ci sembra lontanissimo. Perché leggendo il libro in queste lunghe e vuote giornate ho pensato che stiamo vivendo anche ora qualcosa di simile: un evento sconosciuto di cui potremmo non avere gli strumenti per raccontarlo.

La prima cosa che mi ha colpito è che stiamo vivendo qualcosa di incomprensibile, di dimensioni mai viste. Così come Černobyl’ è stato il primo incidente nucleare, qualcosa di altrettanto sconosciuto. Le radiazioni, invisibili, entravano nei corpi, generavano malattie, portavano alla morte -il più delle volte in forme brutali. Anche questo virus è qualcosa di invisibile che vola nell’aria, che si deposita sulle maniglie, sulle banconote per poi continuare a volare fino a quando non ci tocca e, a quel punto, possiamo essere spacciati. Come credere a qualcosa di incomprensibile? Per quanto ti sforzi, per quanto ce la metti tutta, non riesci comunque a capire. Quel che ricordo: noi partivamo e il cielo era di un azzurro intenso