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La signora del martedì

Autore: Chiara Sorrentino
Testata: Tempo
Data: 19 maggio 2020

La signora del martedì, il nuovo libro di Massimo Carlotto è un romanzo che si addentra nei meandri della società, soffermandosi su coloro che vengono spesso relegati ai margini, persone fragili e controverse con cui la vita sa essere spietata, ma non più del giudizio di certa gente.

Al centro del romanzo, che parte in maniera apparentemente rilassata e leggera e diventa via via più teso e pregnante, ci sono tre personaggi che la società, per diverse ragioni, ha deciso di condannare accanendosi sulle loro vulnerabilità ma che troveranno il coraggio di difendersi. Bonamente Fanzago, in arte Zagor, un attore porno che un ictus ha messo in panchina, un’affascinante donna che ogni martedì, dalle 15 alle 16, si reca alla pensione Lisbona per pagare i servizi da gigolò di Bonamente, e il proprietario della pensione, il signor Alfredo che vive la sua condizione di travestito nascondendosi da un ambiente ipocrita e perbenista.

Non sono eroi senza macchia né paura, hanno debolezze, hanno commesso errori e, a volte, azioni riprovevoli, ma, come tutti gli altri, aspirano ad amore e rispetto.

Inizialmente le loro vite si toccano solo marginalmente finché una sciagurata concatenazione di eventi ed effetti collaterali li travolgerà in un rocambolesco percorso per la sopravvivenza, in cui dovranno scavare dentro di sé per trovare le risorse necessarie a tirarsi fuori dai guai.

E poi ci sono altri personaggi, secondari eppure decisivi per l’evolversi della storia. Tra loro pochi giusti e molti ipocriti e opportunisti, ma soprattutto c’è quella parte della società che si sfoga sui social con giudizi sommari, offese, minacce e condanne inappellabili. Quello che ci consegna Massimo Carlotto è un romanzo che va oltre il noir. Non racconta più solo il lato oscuro e criminale della società ma siamo tutti noi a essere interpellati, perché oggi le gogne mediatiche, i giornalisti a caccia di scoop, e i politici dall’ambizione sfrenata stanno trasformando la società in un’arena dove il pubblico reclama lo spettacolo del “diverso” colpevole e del sangue che scorre. La trama da univoca si trasforma in un caleidoscopio di visioni, storie e personaggi. Si scopre così che i veri protagonisti di questo racconto sono i sentimenti. Sentimenti semplici, quotidiani, quasi banali che accomunano un po’ tutti: la paura della solitudine, il bisogno di sentirsi accuditi, la richiesta d’amore. L’autore si è divertito a sparigliare le carte, miscelando aspra critica sociale a semplicità di sentimento, parole affilate e volgari a note soffuse e malinconiche, profonde riflessioni a commedia grottesca. Un lavoro scorrevole e godibile che ci trasmette un forte messaggio chiedendoci di guardare alla realtà senza pregiudizi, senza affidarci a facili verità, ma con dubbio, comprensione e umanità.