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A una "Signora Vita" serve la libertà

Autore: Eleonora Barbieri
Testata: Il Giornale
Data: 30 maggio 2021
URL: https://www.ilgiornale.it/news/signora-vita-serve-libert-1950660.html

(...) Fazil, il protagonista di Signora Vita, si trova anche lui in una prigione: è la sua vita, quella di uno studente di Letteratura cresciuto in una famiglia ricca che si è ritrovata povera all'improvviso, proprio come quella di Sila, bella e aristocratica, finita in mezzo a un parco con il padre, la madre e una valigia a testa nel cuore della notte, mentre venivano sequestrati tutti i loro beni. Fazil e Sila sono «in esilio» a casa loro, «due tartarughine private del guscio». Signora Vita è un'altra donna ancora, Hayat Hanim, «lady Life», quasi il personaggio di una storia medievale, una chioma di capelli rossi che avvolgono, un abito sinuoso color miele, una certa quantità di anni e di esperienza alle spalle (molto più di Fazil). Hayat Hanim trasporta Fazil in un altro mondo, quello di una donna che «non era libera per sfida o sottomissione, era libera perché non chiedeva né si curava di nulla»; e Fazil si abbevera a questa libertà, ne diventa dipendente, mentre gli «uomini barbuti con i bastoni» iniziano a girare per la città massacrando di botte chi non si veste, non beve, non si diverte e non è come loro, gente nei locali, persone per strada, prostitute... (...)