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Michel Bussi – Tutto ciò che è sulla terra morirà

Autore: Federica Politi
Testata: Contorni di noir
Data: 3 luglio 2021
URL: https://contornidinoir.it/2021/07/michel-bussi-tutto-cio-che-e-sulla-terra-morira-2/

“Tutto ciò che è sulla terra morirà” di Michel Bussi, edito da E/O Edizioni, da qualche mese sugli scaffali delle nostre librerie, è in realtà un romanzo che l’autore ha pubblicato nel 2017 con lo pseudonimo di Tobby Rollan e con il titolo “La dernière Licorne”, con l’intenzione di scoprire se il libro avrebbe registrato il consenso del pubblico pur non sfruttando il suo nome ormai famoso di scrittore. Un romanzo che ha avuto successo e della cui proprietà, l’autore ha deciso di riappropriarsi. Una storia adrenalinica, ricca di avventura, colpi di scena, misteri secolari e leggende su cui interrogarsi, di passione e di umorismo. Una corsa contro il tempo in cui vi sentirete protagonisti a fianco di personaggi complessi e accattivanti.

“da questo segreto dipendono miliardi di vite sulla terra, dipende tutto ciò in cui gli esseri umani credono e per cui vivono, uccidono, saccheggiano o amano.”

La storia di Noè e dell’arca è una di quelle leggende o favole bibliche di cui è possibile trovare traccia in diversi credo e religioni al mondo. E attorno a questa verità che si cela il segreto sulle cui tracce si sono messi Zak, uno scienziato abilissimo e determinato, e una squadra di miliziani azeri, spietati che si rincorrono sfidandosi di volta in volta tra nascondigli di fortuna e sotto i colpi di armi da fuoco. Rincorsa che parte da Roma e che tocca moltissimi paesi e in cui Zak si affiancherà ad una scettica ricercatrice, Cecile, che ha redatto un documento segreto sulla conformazione geologica dei ghiacciai del monte Ararat dove si crede che i resti della leggendaria arca siano custoditi da tempo immemore.

“Anno dopo anno le testimonianze si moltiplicano e concordano. C’è del legno nel ghiaccio! Ma non siamo alla fine delle soprese, fratello Mosavi. Come vedrà, tutti coloro che si avvicinano all’arca sembrano colpiti da una strana maledizione…”.

Avevo letto solo Ninfee nere di Michel Bussi, un romanzo che mi aveva colpita e affascinata anche per la capacità di trarre in inganno il lettore. In questo suo nuovo libro ho potuto constatare la poliedricità di questo autore che si misura con un thriller adrenalinico con maturità adoperando un linguaggio semplice, ricco di descrizioni ma mai ridondante, attraverso capitoli brevi che diventano suggestioni e si ricostruiscono ai nostri occhi come le immagini di un film. Bussi dimostra abilità nello spostarsi da un luogo ad un altro del mondo mantenendo alta la tensione e conservando la giusta dose di mistero. Suscita curiosità in un’altalena tra scienza e religione in cui ci si trova ad interrogarsi su ciò che è vero o meno e su quello a cui si vuole credere e in quale misura. Perché credere è un atto di fede. Non è qualcosa di scontato. Può esserci una disposizione innata ma è un sentire che ha bisogno di essere coltivato e custodito. È qualcosa per cui vale la pena lottare e andare avanti nonostante gli ostacoli come i protagonisti ci mostrano pagina dopo pagina. Una lettura veramente soddisfacente e che non deluderà gli assetati di adrenalina, i desiderosi di avventure oltre i territori conosciuti, in cerca di un mistero che vale la pena preservare.

“E’ sempre per spiegare l’inspiegabile e far credere l’incredibile che gli uomini inventano le loro storie più belle.”