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Anatomia della paura

Autore: Wlodek Goldkorn
Testata: L'Espresso
Data: 25 luglio 2021

Risvegliano la memoria dello stalinismo, e denunciando le repressioni di oggi, è diventato l'intellettuale di riferimento dell'opposizione bielorussa. I suoi libri passano di mano in mano, dalle carceri alle piazze. E ora arrivano in Italia.

Ai primi giorni del nuovo millennio, mentre nelle sontuose stanze del Cremlino a Mosca Vladimir Putin subentra allo stanco e svogliato presidente Boris Eltsin, a Minsk, in Bielorussia, un ragazzo, un padre single di una bambina di pochi mesi, prende possesso di un nuovo, modesto appartamento. E nota delle inquietanti croci rosse dipinte sulle porte d'ingresso di alcune abitazioni, compresa la sua. Ma ecco che mentre cerca di cancellare il segno, incontra la vicina del pianerottolo. Lei è una vecchia signora - in seguito scopriremo che è nata nel 1910 - si presenta scherzando di non ricordarsi bene il proprio nome, Tatjana Alekseevna, gli dice di soffrire di Alzheimer e che quelle croci rosse le servono per non perdersi nell'edificio. Poi lo invita a casa sua perché ha da raccontargli una storia, «una biografia della paura» e anche di come «la paura può sopraffare un essere umano e cambiargli la vita». Comincia così il romanzo "Croci rosse" di Sahsa Filipenko, scrittore bielorusso, di lingua russa. Filipenko ha 37 anni, altre a questo libro è autore di "Ex figlio", e i suoi scritti nel Paese natio sono testi di culto dei giovani che in questi mesi si oppongono al regime di Aleksandr Lukashenko, e sono stati tradotti in tedesco (con successo di pubblico e critica) e in inglese. Insomma, accanto alla Nobel Svetlana Aleksevich (anche lei bielorussa di lingua russa) Filipenko è un intellettuale di riferimento e scrittore di primissima qualità che comincia a essere conosciuto e molto apprezzato in Occidente. "Croci rosse" uscirà in italiano, nell'ottima traduzione di Claudia Zonghetti, a settembre prossimo, per i tipi delle Edizioni E/O. (...)