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Le pulsioni del capitano

Autore: Susanna Nirenstein
Testata: Robinson - la Repubblica
Data: 16 ottobre 2021

Non c'è da stupirsi se i libri di Mohammed Leftah, per quanto acclamati dalla critica, non sono stati tradotti in arabo. (...) tutti i suoi scritti trasudano sesso, elogio della trasgressione, alcol. Temi che, come si può immaginare, nel Magreb non potevano certo facilitargli la vita che comunque ebbe termine nel 2008. Vedere quanto Leftah amava sfidare la società islamica e i suoi diktat leggendo L'ultima battaglia del capitano Ni'mat edito ora da e/o è sorprendente.

(...) I personaggi sono dipinti in modo perfetto, la prosa è alta, poetica (perché solo nell'ordine poetico un individuo può prendere possesso dei propri diritti, della propria lingua, del suo corpo, diceva Leftah stesso rifacendosi a Genet), letteraria e conturbante, fin troppo: raramente, noi che non siamo addentro alla letteratura erotica, ci siamo dovuti misurare con tanti amplessi, perinei, verghe, nudi radioattivi, spinte lente o violente, profonde o lievi, eiaculazioni, posizioni, piaceri, ansimi, urla di godimento, spesso, per di più, mentre il muezzin chiama alla preghiera dalla moschea vicina. Come Rimbaud, Leftah sembra preso dall'idolatria della carne. Ed è questo il punto del romanzo: non è tanto che Leftah voglia difendere l'omosessualità, ma piuttosto squadernare gli ostacoli che devono affrontare coloro che vogliono vivere la propria individualità fuori dalle restrizioni imposte da una morale oppressiva che tiene in pugno tutta la società. Perché non è questa per Leftah che deve prevalere sul singolo, ma piuttosto l'inverso, mentre l'islam, dichiara più e più volte durante il libro, non conosce altro che una virilità che è solo impulso di dominio.