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Vivere di follower

Autore: Natalia Aspesi
Testata: La Repubblica - Robinson
Data: 1 maggio 2022

«Irene Graziosi, trentenne di origine romana, laureata in psicopatologia dello sviluppo, ha 50.800 follower su Instagram (ma non è una influencer , nel senso che non pubblicizza prodotti), ha fondato assieme a Sofia Viscardi, biondina ricciolina oggi ventitreenne, il progetto Venti , un magazine digitale dedicato ai ventenni, dove si parla di problemi di vita quotidiana, letteratura, musica e attualità con molti ospiti. Sofia ha già pubblicato due romanzi con Mondadori ed è vegana, Irene non è vegana, anzi, ed è al suo primo romanzo. Che Il profilo dell'altra non sia melenso e non veneri o diffami le star del ramo come l'angelica ricca sposa e mamma, figlia e sorella Chiara Ferragni, subito mette a proprio agio, cominciando da quel che si chiama (brividi!) l'io narrante, finalmente una donna non solo antipatica, ma anche cattivissima, oggi, quando troppo spesso le femmine letterarie, dopo esperienze da Cosetta miserabile, trionfano per genio ma raramente sregolatezza. «Mi chiamo Maia Gatti , ho ventisei anni, ho smesso di studiare, e l'unica cosa che faccio - malvolentieri - per avere un contatto con il mondo esterno è lavorare in un bar sotto casa come cameriera. Ci vado due volte la settimana». La protagonista del romanzo che, disgraziata, incappa in Maia, è la diciottenne Gloria Linares che «ha due milioni di follower, ha recitato in due film. È una creator importantissima. Ogni anno viene invitata dal Presidente della Repubblica. Ha scritto un libro di poesie che ha venduto duecentomila copie», (una pugnalata alla folla dei poeti di professione che boccheggiano). Si incontrano perché casualmente Maia diventa l' image consultant di Gloria e già da subito il linguaggio dei personaggi è quello conformista dei social, quasi che Irene (la chiamo per nome perché ne capisco l'impegno) voglia in qualche modo proteggere l'italiano predigitale che ancora non ha trovato gli strumenti necessari del sapere tecnologico. Infatti Gloria è una brand ambassador , frequenta le call dei brand, deve difendersi dai competitor e non provocare un call out : il linguaggio del suo mestiere è un ibrido universale, un esperanto che unisce il mondo nel web, dissociandolo dalla realtà e dai suoi orrori. Maia invece esiste dentro e fuori, osserva glaciale quasi da altrove la vita vera e quella finta: in quella vera uomini impossibili da amare, famiglie inesistenti, sensi di colpa nascosti, rivalità femminili, lutti, in quella finta eventi squallidissimi, il premio letterario senza letterati, i party alcolici che finiscono a botte, i follower che dalla strada stridono il nome della star, la droga ovvio. Solitudine, paura, dolore».