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Una simbiosi senza amicizia

Autore: Marco Onnembo
Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 12 giugno 2022

Maia, 26 anni, ha un presente che non è tale. Galleggia, lavorando come cameriera nel bar sotto casa e nel rapporto con Filippo, dopo aver abbandonato gli studi ed essere tornata da Parigi. Gloria, diciottenne, è una influencer con 2 milioni di follower. Con le fragilità e i vuoti tipici di chi sta crescendo in fretta. Anche per necessità commerciali. Entrambe sono prive di qualcosa. Maia, di un personaggio in cui entrare. Ma anche di una sorella morta suicida, Eva, con cui non ha mai avuto un vero rapporto e per la quale non sente nostalgia. Gloria, di qualcuno che la aiuti a crescere e a superare le sue fragilità; ma anche di idee e "parole" proprie. Come succede a una generazione che mostra sui social «la vita che vorrebbe avere» e che misura il successo dal numero dei like. Il profilo dell'altra di Irene Graziosi è tanti libri in uno. E il rapporto di "complementarietà" tra le due - parassitario, perché ognuna prende qualcosa dall'altra - ma è anche il faro (se non un grido di allarme) puntato su una generazione con fondamenta scricchiolanti. Maia lavora per Gloria e la parola "amicizia" le lambisce appena. Eppure, quando sembrano avvicinarsi («mi piace proprio Gloria»), si consuma la rottura finale e tutto torna, sicuramente per Maia, al punto di partenza. Gloria, invece, è cresciuta. E il distacco con cui congeda l'altra ne è la prova. Nel gioco di sovrapposizioni proposto (tra Maia e Gloria, ma anche, per qualche confuso istante, tra Gloria ed Eva), la giovane influencer è più interessante di Maia. Perché il suo ruolo, pagina dopo pagina, si evolve. Da adolescente-allieva-sorellina ad adulta-cinica-ladra (almeno della "voce" dell'altra). Acquisendo, grazie a Maia, quella «capacità di maneggiare il mondo senza sentirsi mai in pericolo». Maia è la rappresentante di classe di una generazione a metà: per vissuto, età, frustrazione. Come la sua coscienza infantile divisa tra «Iris» e «Azzurra». Ben delineati i sotto temi (l'amore con un partner più adulto, il vuoto dietro certe vite patinate, il revenge porn, il disinvolto uso di droghe), perché mai banale ne è la rappresentazione. È un romanzo di formazione che si presenta, però, già "maturo". Forse, con troppo spazio concesso all'introspezione della protagonista. Ma è un peccato veniale.