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Parla l'imputato. L'importanza di diffondere i discorsi dei dissidenti

Autore: Michele Magno
Testata: Il Foglio
Data: 29 luglio 2023

Nella Russia di Putin, l’unico posto dove risuonano parole di libertà è il tribunale. In tutto il resto del paese è praticamente impossibile farlo senza subirne le conseguenze

«La rimozione del passato continua anche oggi, con la messa fuori legge di Memorial, l'Ong fondata nel 1987 da Andrej Sacharov insieme con altri dissidenti sovietici per documentare l'orrore dell'universo concentrazionario staliniano. La Corte suprema russa ne ha ordinato la chiusura nella primavera del 2022 in quanto "agente straniero che riceve finanziamenti dall'estero". Pochi mesi dopo, questa specie di "quinta colonna" è stata insignita dal Comitato norvegese - insieme all'attivista bielorusso Ales Bialiatski e all'ucraino "Center for civil liberties" - del Nobel per la pace, per l'impegno profuso nel "documentare i crimini di guerra, le violazioni dei diritti umani e gli abusi di potere in Russia". Il lettore italiano può farsi un'idea precisa di tale impegno grazie a un volume curato da due ricercatori di Millennial, Sergej Bondarenko e Giulia De Florio, impreziosito da una prefazione di Marcello Flores (Proteggi le mie parole , edizioni e/o). Nelle sue pagine sono raccolti venticinque discorsi di imputati in processi a sfondo politico, imbastiti nella maggioranza dei casi dalle diciotto agenzie di sicurezza che fanno capo al Cremlino».