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Noi tunisini, aperti ai migranti

Autore: Alessandra Muglia
Testata: Corriere della Sera - La Lettura
Data: 24 settembre 2023

Ma che Paese è oggi la Tunisia, diventata cruciale per l'Unione Europea, in particolare per l'Italia? Quanto è stabile e affidabile questo piccolo Stato nordafricano a rischio default guidato ormai con il pugno di ferro da Kaïs Saïed? «Il presidente Saïed è stato molto criticato qui dopo avere firmato questo patto con l'Italia e la Ue per fermare le partenze dei migranti. Mi sembra immorale impedire agli uomini di spostarsi; emigrare è un diritto universale. Prima erano gli italiani che venivano in Tunisia in situazioni precarie. La storia si ripete a parti invertite, incurante dei suoi effetti sulla politica. La Tunisia non può diventare la polizia del Mediterraneo. Anche perché non siamo in grado di farlo, noi stessi qui siamo sommersi dai migranti in arrivo dall'Africa nera». Si esprime in modo netto Amira Ghenim, accademica e scrittrice tunisina ospite sabato 30 del CaLibro Africa Festival a Città di Castello, di solito poco avezza a usare toni tranchant e piuttosto amante delle sfumature: la sua Casa dei notabili , uscito per le Edizioni e/o, è un viaggio nelle mille pieghe della società tunisina dell'ultimo secolo, nei suoi chiaroscuri e nelle sue contraddizioni.

Il romanzo, finalista all'International Prize for Arabic Fiction della Booker Prize Foundation, il più importante premio letterario nel mondo arabo, tocca nodi irrisolti di una società sempre sospesa tra innovazione e tradizione, secolarizzazione e islamizzazione. Una saga avvincente sui segreti di due famiglie di Tunisi - una conservatrice, l'altra progressista - costruita intorno a un personaggio assente ma evocato da tutti: Tahar al-Haddad, il riformatore più rivoluzionario del XX secolo, in Tunisia e nel mondo arabo, «scomunicato» in vita per le sue idee ma ispiratore delle leggi che negli anni Cinquanta portarono il Paese all'avanguardia nei diritti femminili: scuola e lavoro, divieto di poligamia e nozze forzate, divorzio e aborto (molto prima dell'Italia). Il libro restituisce attraverso la fiction una lettura della storia recente della Tunisia, utile per non limitarsi a guardare al Paese con la lente deformante delle urgenze e dei pregiudizi occidentali. (...)