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Il killer delle maratone

Autore: Silvana Mazzocchi
Testata: Repubblica Sera / iPad Edition
Data: 29 aprile 2013

Incipit. «Era riuscito a rendersi invisibile. Come un fantasma. L'attesa non sarebbe durata ancora a lungo. Aveva cercato qualche indizio negli odori portati dal vento, nei rumori che rimbalzavano in lontananza. Senza successo. Eppure era certo che di lì a poco sarebbe cominciata la caccia. L'istinto non lo aveva mai tradito.... Sentì prima un fruscio indistinto, poi un brusio... Stavano arrivando. Socchiuse gli occhi. Trattenne il fiato. Era pronto a colpire ». Trama. È naturale che Il killer delle maratone, l'ultimo libro del giornalista Paolo Foschi, faccia pensare a quanto avvenuto a Boston. Ma la terza inchiesta del commissario Igor Attila, dirigente della sezione Crimini sportivi e protagonista seriale dei romanzi di Foschi, pur evocando la cronaca recente, regala un romanzo di fantasia tutto centrato su un misterioso assassino che colpisce durante le gare podistiche, con un'arma oggettivamente stravagante: una balestra. Scenari degli omicidi, Roma, Cosenza, Genova e Milano. Le vittime non hanno tra loro alcun legame, né sembra esserci alcun movente comune. Attila indaga, ma gli omicidi non si fermano e il commissario non sembra venire a capo dell'enigma. Su pressione del governo, l'inchiesta gli viene tolta e la sua Sezione viene messa a lavorare su un banale furto di magliette sportive. Sarà la casualità a regalare al commissario Attila l'opportunità di fare centro, attraverso una pista imprevedibile che passa perfino dall'Afghanistan dilaniato dalla guerra. Stile. Attila, ex pugile professionista ed ex corridore amatoriale è un personaggio amabile. Intuitivo e scanzonato, guida la sua Sezione con bonomia, mentre si dibatte in una tormentata relazione sentimentale con Titta. Paolo Foschi costruisce trama e dialoghi con abilità e realizza piena sintonia tra linguaggio e personaggi. Pregi e difetti. Al suo terzo romanzo (dopo Delitto alle Olimpiadi e Il castigo di Attila, entrambi editi da e/o) l'idea di ambientare i suoi romanzi nel mondo dello sport, si è affinata e la storia del misterioso killer delle maratone risulta ben strutturata. Igor Attila, infine, si conferma per simpatia e umanità.