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O Monet o morte

Autore: Sandro Orlando
Testata: Style
Data: 31 maggio 2016

«Tre donne vivevano in un paesino. La prima era cattiva, la seconda bugiarda e la terza egoista. Il paese aveva un grazioso nome da giardino: Giverny. (...) La prima aveva più di ottant'anni ed era vedova. O quasi. La seconda ne aveva trentasei e non aveva mai tradito il marito. Per il momento. La terza stava per compierne undici e tutti i ragazzi della scuola erano innamorati di lei. La prima si vestiva empre di nero, la seconda si truccava per l'amante, la terza si faceva le trecce perché svolazzassero al vento». Comincia così Ninfee nere (Edizioni E/ O) il giallo che Miche] Bussi ha ambientato a Giverny, piccolo borgo in Normandia dove Claude Monet ha trascorso gli ultimi decenni della sua vita, dipingendo in modo maniacale il laghetto di ninfee del suo giardino. In questo ambiente di provincia, che lo scrittore conosce bene per esserci cresciuto, siamo trascinati in un romanzo che per 400 pagine si snoda attraverso continui depistaggi e colpi di scena. Il thriller prende le mosse dall'omicidio di un famoso chirurgo, che viene ritrovato nel giardino di Monet con una ferita all'altezza del cuore, il cranio sfondato e il cadavere immerso in un ruscello. Una morte che sembra rispondere a un misterioso rituale, il cui enigma s'infittisce col ritrovamento di una cartolina in tasca della vittima, con una riproduzione delle Ninfee di Monete un verso di Louis Aragon, altro habitué del luogo. Ma sono indizi sfuggenti, ~ e le piste che l'ispettore Sérénac si trova a seguire, con l'aiuto della bella maestra del paese, l'unica disposta a collaborare, si rivelano una dopo l'altro false. Da un possibile movente passionale, a rivalità scatenate da oscuri traffici d'arte, l'indagine scava in tante direzioni, senza approdare a nulla. Fino a quando salta fuori un analogo delitto di un ragazzo, commesso nello stesso luogo e con le stesse modalità, solo nel 1937. 'fra i giallisti più venduti in Francia, Bussi si dimostra abilissimo nel costruire una trama che spinge il lettore ad andare avanti in un incessante gioco di false prospettive e rimandi, fino alla fine, quando anche le tre figure femminili dell'inizio, ugualmente accomunate dalla passione per l'arte, acquisteranno il loro significato.