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«Ascoltate le nostre sconfitte» di Laurent Gaudé

Autore: Elisabetta Bolondi
Testata: SoloLibri
Data: 8 settembre 2017
URL: http://www.sololibri.net/Ascoltate-nostre-sconfitte-Gaude.html

Una lunga, colta, attenta analisi di cosa ha significato la guerra nel corso della storia: l’inutilità dei conflitti, l’orrore delle disfatte, il coinvolgimento di milioni di uomini sterminati, l’angoscia dei superstiti, il senso di colpa di chi ha dato ordini che hanno portato alla distruzioni di interi, agguerriti eserciti: tutto questo e molto di più ha messo insieme lo scrittore e drammaturgo francese Laurent Gaudé che, nel suo recente “Ascoltate le nostre sconfitte”, fa appello alla sensibilità dei lettori per segnalare come alla fine delle imprese di grandi uomini, nel corso della storia, non ci sono che cocenti e definitive sconfitte.

Per dimostrare le sue ragioni Laurent Gaudé si serve della storia diacronica di grandi condottieri che hanno affascinato e coinvolto i loro popoli, che li hanno seguiti fino alle sconfitte inevitabili: ecco allora entrare in scena il grande Annibale, deciso all’impresa impossibile di sconfiggere i Romani; Hailé Selassié, imperatore a cui gli Italiani e la Società delle Nazioni hanno sottratto perfino la dignità, Ulysses Grant, il generale che portò i soldati nordisti a sconfiggere l’esercito dei confederati durante la sanguinosa guerra civile americana. Ma in realtà Laurent Gaudé sembra attratto dalle guerre attuali, dagli scontri che hanno portato alla sconfitta e alla morte atroce di due dei moderni demoni che hanno messo in scacco l’Occidente: Bin Laden e Gheddafi. L’intreccio di “Ascoltate le nostre sconfitte” è complesso e talvolta difficile da seguire: l’autore infatti mette insieme tempi e luoghi lontani nello spazio e nel tempo, facendo esili ma convincenti collegamenti. Alcune parole chiave, bruciare, per esempio, si addicono tanto ai “macellai” alla Grant, che per avere ragione del grande nemico, il generale Lee, non esita a bruciare villaggi, bestiame, uomini e donne, bambini innocenti, così come farà Scipione che, per vincere i Cartaginesi, non esita a dar fuoco alla loro intera flotta. Il campo di battaglia di Canne, dove in una giornata muoiono quarantacinquemila romani, la piana di Mai Ceu in Etiopia, dove il Negus porta a morire migliaia di orgogliosi guerrieri che a mani quasi nude tentano di opporsi alle bombe e ai gas del generale Rodolfo Graziani, più feroce dello stesso Mussolini nell’ansia di sterminare i “negri”; una cittadina dell’Afghanistan, dove uno dei personaggi del libro, l’ufficiale americano Sullivan, quasi impazzito per le conseguenze della guerra, dà ordine di colpire con un missile un cortile dove giocano bambini ignari. Mariam, una archeologa che tenta di salvare dalla barbarie le opere d’arte rubate e distrutte nei teatri di guerra dai sedicenti rivoluzionari islamici, e Assem, un ufficiale del servizio segreto francese in missione, si incontrano per caso a Zurigo, e passeranno una notte d’amore indimenticabile, che sarà la loro unica possibilità di risarcimento dagli orrori di quello che vedono e vivono.

Un libro straordinario, “Ascoltate le nostre sconfitte” di Laurent Gaudé, che ci interroga tutti sul senso della Storia mondiale, sulle ragioni delle sconfitte che sono inevitabili, anche quando si crede di aver vinto: lo sa bene Ulysses Grant, che vince ma commette delitti atroci, dei quali si vergogna anche con sua moglie Julia, delitti che gli leveranno il sonno, che lo faranno ritirare dalla vita pubblica solo ed infelice, capace forse di confrontarsi con Sherman, che con lui ha diviso le atrocità commesse durante la guerra civile. Il ritratto inedito di Annibale, il grande nemico di Roma, descritto mentre attraversa le Alpi con i suoi elefanti, incurante dei morti che semina per il gelo e la fame, convinto di una grande missione per il suo popolo, vincitore indiscusso di Canne, ora della Battaglia, morirà sessantenne suicida pur di non cadere nelle mani dell’odiato nemico di sempre, dopo che ha perso la protezione del grande rivale, Scipione l’Africano, che è morto prima di lui.

Inedita anche la ricostruzione della lunga vita di Hailé Selassié, al cui centro Laurent Gaudé rievoca il discorso di grande spessore politico ed umano tenuto a Ginevra, di fronte all’attonito uditorio dell’assemblea della Società delle Nazioni, malgrado la gazzarra organizzata dai giornalisti italiani fascisti, che irridevano con violenza il “negretto”. Uomini distrutti, amputati, rantolanti, opere d’arte depredate, fatte a pezzi, polverizzate, coscienze dimezzate, paralizzate, inevitabili suicidi, ecco lo scenario che nel corso dei secoli si è stratificato mentre sembra che gli uomini non abbiano imparato nulla. Le parole del poeta greco Costantino Kavafis, poste per epigrafe al romanzo, e reiterate nelle pagine del libro,

“la tua fortuna che trabocca ormai, le opere fallite, i tuoi disegni delusi tutti"

sintetizzano la lezione che con grande capacità epico-narrativa è riuscito a darci in “Ascoltate le nostre sconfitte” il suo autore.