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STORIA DI CHI FUGGE E DI CHI RESTA L' amica geniale #3 Elena Ferrante Recensione

Testata: Sognando tra le righe
Data: 20 giugno 2018
URL: http://sognandotralerighe.blogspot.com/2018/06/storia-di-chi-fugge-e-di-chi-resta-l.html?spref=tw

Quel che apprezzo di questa serie, e che mi sta sospingendo a terminarla con avidità, è il constatare come ogni romanzo sia diverso dagli altri, poiché le tematiche affrontate e il modo di vederle appartengono di volta in volta ad un’ età e ad un contesto socioculturale differenti : di conseguenza convinzioni, problematiche, reazioni mutano nel tempo beandosi ( spesso provvisoriamente) dei traguardi raggiunti dalle protagoniste, rapportandosi con i loro sogni infranti e con gli obiettivi ancora da realizzare.

Nel terzo romanzo della serie L' amica geniale per Lila e Lenù è giunto il momento di confrontarsi con un mondo a loro estraneo: quello al di fuori dal Rione , che pur con le sue brutture plasmate su violenza ed ignoranza ha sempre dato loro certezze e affetti . Il loro è un legame difficile da coltivare, apparentemente destinato ad allentarsi ma impossibile da spezzare, che viene condizionato dai cambiamenti sociopolitici in atto a cavallo degli anni Settanta . Ognuna delle due si confronta in base al proprio percorso con il lavoro salariato, le rivendicazioni operaie, la lotta politica sempre più duri e impietosi da un lato; dall’altro l’ ambiente socioculturale progressista, spesso figlio borghese del Maggio francese del ’68 , accoglie gli intellettuali ma anche gli intellettualismi, sembra vicino ai ceti meno abbienti ma in realtà spesso ne è distante poiché non ne comprende i problemi concreti . In questo contesto tra sorprese gradite e sgradite, prese di posizione ,soddisfazioni e crisi esistenziali, proseguono le storie di Lila e di Lenù: sempre più distanti , mai come in questo romanzo lontane e ostili , eppure nell’ imprescindibile meccanismo ad altalena nel quale è inscritto il loro legame, al piombare nel baratro di una corrisponde la stabilità dell’ altra che mai si nega, e che pur non capendo finisce sempre con il " sentire" visceralmente, non giudicando e tendendo la mano. Matrimonio, amore, genitorialità, sofferenza e insofferenza si alternano nelle vite di Lila e di Lenù , che tra i fatti di cronaca di importanza cruciale, i dibattiti e i problemi quotidiani di tutte le donne, madri, lavoratrici non smettono mai di mettersi in discussione: alternando momenti di sconforto e di messa alla berlina da parte di coloro che fino a poco prima le sostenevano , a rivincite e a nuove battaglie da intraprendere per autodeterminarsi. Le protagoniste affrontano le conquiste sociali e il progresso tecnologico con partecipazione e irruenza, pur facendolo da punti di vista diversi, spesso compiendo scelte drastiche che le allontanano dalle certezze , dalla temporanea stabilità faticosamente raggiunta, condannate così ciclicamente all’ incomprensione e alla solitudine interiore : ma non viene mai snaturata la loro essenza, e sempre, nel momento in cui compiono una scelta, sembra che ne valga la pena . Mai ferme, intraprendenti e in grado di rialzarsi come solo le giovani donne possono fare, Lila e Lenù prendono di petto gli accadimenti della loro esistenza: continueranno ad invidiarsi, a cercare di mostrare l’ una all’ altra la propria fortuna salvo meditare in solitidine sulle loro infelicità. Convalideranno le proprie prese di posizione, e nel farlo inganneranno chiunque abbia a che fare con loro: ma dentro , da vere anime complementari e affini, sanno benissimo che non potranno mai ingannarsi a vicenda e che nell' altra, come in una diapositiva, troveranno sempre il proprio Io riflesso inverso .