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Reincarnation Blues

Autore: Andrea Ravasio
Testata: Banda di cefali
Data: 24 ottobre 2018
URL: https://www.bandadicefali.it/2018/10/24/reincarnation-blues/

L’arte di raccontare storie si avvale soprattutto di uno strumento: l’ignoto. Luoghi inesplorati, galassie lontane, le pieghe meno note della Storia, il futuro: terreni fertili per gli scrittori proprio perché oscuri, sconosciuti, aperti all’interpretazione e (perché no) all’invenzione e alla fantasia. E quale miglior rappresentante dell’Ignoto con la I maiuscola se non lei, la Morte. Di ipotesi (religiose, filosofiche e profane) se ne sono fatte a migliaia, su quale possa essere il nostro destino una volta giunti al grande passo,ma resta il fatto che nessuno SA cosa ci sia… dall’altra parte. Ragion per cui, ognuno è libero di dare sfogo alla propria immaginazione.

In Reincarnation Blues (e/o edizioni), lo scrittore Michael Poore parte da un famosissimo principio delle filosofie orientali, quello della reincarnazione: dopo morti, si ritorna in vita in un nuovo corpo (umano, ma anche non) e si continua con questo ciclo fino a raggiungere la perfezione, il Nirvana. Tra tutte le anime esistenti, quella di Milo, il protagonista della nostra storia, è probabilmente la più antica in circolazione. Quasi diecimila vite vissute (9995, per la precisione), eppure Milo proprio non ne vuol sapere di raggiungere la perfezione, come tutti gli altri (che ci hanno impiegato molto meno, peraltro): preferisce restare imperfetto e continuare la sua esistenza.

Piccolo problema: nessuno lo aveva avvertito che non si può… rivivere per sempre! Diecimila vite è il massimo, per provare a raggiungere la perfezione e unirsi alla Superanima; l’alternativa è essere gettati nel Nulla e sparire per sempre, questa volta definitivamente.

Con sole 5 vite rimaste, Milo dovrà dunque mettercela tutta per cercare di diventare perfetto e allo stesso tempo di salvare l’amore della sua mort… ehm, vita.

Sì, perché, come se non bastasse, Milo ama Suzie, Suzie ama Milo e non vogliono perdersi. Il che non sarebbe un gran problema, se non fosse che Suzie è… la Morte stessa. Beh, una delle Morti, almeno. E le altre entità universali non vedono certo di buon occhio questa storia, ci sono in gioco equilibri cosmici con cui è meglio non scherzare… Reincarnation blues mescola abilmente riflessioni filosofiche sui massimi sistemi (la Vita, la Morte, l’Amore) con una narrazione vivace e spigliata, dal taglio umoristico, quasi surreale. L‘aldilà è una specie di copia della Terra, dove le anime mangiano, dormono, lavorano, viaggiano e fanno praticamente tutto quello che si fa sulla Terra, mentre abitano in una dimora che rispecchia la “qualità” della vita appena vissuta: ville lussuose per chi è stato onesto e generoso, topaie malfamate per chi ha… smarritola retta via.

Il racconto delle ultime vite di Milo e dei suoi sforzi per salvare la sua stessa esistenza e il suo grande amore diventa una scusa per portare il lettore attraverso mondi e realtà diverse, passate e future, in un grande calderone di generi (con una predilezione per la fantascienza distopica). C’era il rischio concreto che il romanzo diventasse un minestrone indistinto,una mera raccolta di racconti con una sovra-storiella a fare da collante, invece tutto l’insieme è ben miscelato, con continui rimandi tra una storia e l’altra e una narrazione scorrevole e mai pesante che rende il tutto molto godibile dall’inizio alla fine. Molto divertenti anche i numerosi accenni alle esperienze di Milo nelle sue innumerevoli vite, una più strana dell’altra (da soldato a riccone, da coniglio ad albero), che contribuiscono a dare altri tocchi di colore a questo folle e spensierato viaggio che vi saprà strappare più di un sorriso, anche quando gli eventi prendono una brutta piega per il nostro eroe (il che non capita di rado… l’espressione, fantascienza distopica” vi dice nulla?).

Leggere un libro è già vivere un’altra vita attraverso gli occhi del protagonista… qui ne avete ben DIECIMILA da vivere (o ri-vivere), che state aspettando?