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Gli scomparsi di Chiardiluna, la recensione: la saga dell'Attraversaspecchi ritorna, avvince e rilancia

Autore: Elisa Giudici
Testata: Mondo Fox
Data: 7 gennaio 2019
URL: https://www.mondofox.it/2019/01/07/gli-scomparsi-di-chiardiluna-la-recensione-la-saga-dell-attraversaspecchi-ritorna-avvince-e-rilancia/

Nel 2018 edizioni e/o è stata protagonista di uno degli esperimenti letterari più di successo dell'annata. Mentre le proposte mensili della casa editrice si sono pian piano arricchite di titoli di genere (seppur ibridati e pensati per un pubblico generalista), con la pubblicazione di Fidanzati dell'inverno si è di fatto proposto al pubblico un titolo trasversale sì, ma indirizzato principalmente al pubblico giovanile degli young adult. Il successo editoriale è testimoniato dalle classifiche di vendita e dal tam tam sui social che hanno reso la saga dell'Attraversaspecchi uno dei titoli più chiacchierati dell'annata.

A pagare è stata l'assoluta novità di un titolo che non è stato proposto pescando pigramente dal mercato anglofono, bensì da quello inesplorato dello YA d'Oltralpe. L'esordiente Christelle Dabos è divenuta un caso letterario in patria con la sua saga, ma non godeva del battage social e mediatico del titolo medio statunitense in odor di adattamento cinematografico. La splendida copertina illustrata e un attento lavoro di lancio del volume hanno però provato ancora una volta che, oltre alla qualità del romanzo (di cui potete leggere la recensione), a fare davvero la differenza è il lavoro della casa editrice, essenziale per fare spiccare una novità nel marasma di proposte per giovani lettori.

Fidanzati dell'inverno è stata insomma un'ottima sorpresa: un romanzo avvincente, capace di dosare certi richiami fantasy a saghe amatissime con uno scenario unico e suggestivo. Il successo è stato tale perché, presentato come un romanzo senza diminutio qualitative relative all'età, ha saputo convincere e conquistare anche il pubblico degli adulti. Con Gli scomparsi di Chiardiluna però la sfida di rinnova e complica: il secondo volume della quadrilogia ha il compito non semplice di ampliare gli scenari e le ambizioni della storia, senza appesantirne il costrutto o perdere l'attenzione del lettore.

Christelle Dabos vince decisamente la sfida e rilancia: il secondo volume dell'Attraversaspecchi conferma il suo talento e consolida le sue aspirazioni di scrittrice.

Gli scomparsi di Chiardiluna: la trama del romanzo

Sopravvissuta a fatica agli intrighi di corte dopo lo sbarco sull'Arca del Polo, la giovane lettrice Ofelia non può più sfuggire all'attenzione di Faruk. L'assoluto sovrano del luogo, lo spirito di famiglia la cui attenzione discontinua e i capricci adolescenziali fanno vivere la corte in una situazione perenne di ansiosa aspettativa, è sempre più interessato alle sue capacità di "leggere" le memorie degli oggetti. Ormai si contano i giorni che la separano dal matrimonio poco gradito con Thorn, il contabile e responsabile amministrativo di corte, un mezzosangue bandito dalle famiglie con cui è imparentato, osteggiato e odiato dai nobili per la sua rigidità caratteriale e per la sua intransigenza morale.

Thorn ha fatto di tutto per evitare che Ofelia venisse notata da Faruk, ma non può più nasconderla. Così la giovane Attraversaspecchi si ritrova suo malgrado a fare da cantastorie a Faruk e a doversi improvvisare detective. Una serie di notabili e nobili infatti stanno scomparendo dal luogo più sicuro di Città-cielo, Chiardiluna, dopo aver chiesto protezione al potente Archibald. I rapiti avevano ricevuto lettere minatorie firmate da Dio, le stesse che si è ritrovata nella propria corrispondenza anche Ofelia. I pericoli sono sempre dietro l'angolo per la lettrice: la sua protettrice Berenilde è sempre più vicina al parto del figlio di Faruk, Thorn è sempre più deciso a tenerla all'oscuro di quanto succede a corte e lo spirito di famiglia tenta in ogni modo di farle "leggere" il Libro. Questo misterioso tomo, in possesso di ogni spirito di famiglia che governi un'Arca, ha già condotto a morte o follia quanti abbiano tentato infruttuosamente di leggerlo.

In un lento conto alla rovescia che si trasforma in una forsennata corsa contro il tempo, Ofelia si ritroverà a tentare di salvare la sua vita e quella di Thorn, seguendo le tracce del misterioso rapitore degli scomparsi di Chiardiluna, rispondendo come meglio può alle enigmatiche richieste di Faruk e affrontando a testa alta un matrimonio politico che le ha fatto detestare Thorn. Ofelia scoprirà altri frammenti del passato tormentato e violento del promesso sposo e un'insospettabile, ambiziosissimo piano per svelare il più grande mistero relativo alla rottura del mondo in Arche.

Gli scomparsi di Chiardiluna: la recensione del romanzo

Se imbastire i presupposti e gli scenario di un mondo fantastico è un'operazione alla portata di un giovane scrittore alle prime armi, espanderne i confini e esplorarne gli anfratti è un'operazione ben più complessa, che screma gli scrittori di buona volontà dai genuini portatori di talento letterario. Christelle Dabos appartiene alla seconda categoria: Gli scomparsi di Chiardiluna infatti è avvincente quanto e più del precedente Fidanzati dell'inverno. Dopo la conclusione sanguinaria del primo tomo, Dabos riesce a trovare un nuovo punto di partenza per il secondo titolo della saga, spostando via via il focus dalla storia della singola Ofelia all'intero mondo distrutto da Dio e frammentato in varie Arche. Stavolta l'autrice non è "appesantita" dalla necessità di introdurre il lettore ai luoghi e ai personaggi, perciò il ritmo è sostenuto sin dall'inizio, facendosi quasi forsennato nelle battute finali, costringendo il lettore ad arrivare alla parola fine senza mai chiudere il libro. Gli scomparsi di Chiardiluna si legge davvero tutto d'un fiato.

Sorprende come Dabos ricorra al più classico degli intrecci investigativi per dare al volume un suo senso di indipendenza e autoconclusività, liberandolo parzialmente dal fardello di essere un mero connettore tra l'inizio e le fasi avanzate e risolutive della saga. Per garantire questa evoluzione è necessario sacrificare alcuni personaggi tra i più interessanti dell'Attraversaspecchi: in cui caso con un'uscita di scena raggelante (tra i migliori passaggi dell'intero romanzo), nell'altro con un'evoluzione che salva uno dei protagonisti più intriganti dal pericolo di stasi narrativa. Il mistero degli scomparsi di Chiardiluna è stimolante il giusto e si mantiene tale - se non proprio sino alla sua risoluzione - almeno il tempo necessario per intrigare il lettore.

Non mancano però delle pecche che rivelano l'inesperienza dell'autrice. L'architettura dell'arca principale per esempio è di certo suggestiva ma man mano che se ne esplorano gli anfratti e i sotterranei diventa via via più incoerente nelle sue dimensioni e proporzioni. Una piccola mancanza magari più evidente per chi il fantasy lo macina da tempo, che non pregiudica in alcun modo il piacere della lettura. Per i lettori più grandicelli un limite evidente è invece quello insito nella caratterizzazione univoca e ripetitiva dei personaggi a cui l'autrice palesemente tiene di più, in primis Thorn. Le tanto sospirate scene romantiche tra lui e Ofelia arrivano sì, ma dopo un'infilata lunghissima di passaggi in cui il protagonista maschile si limita a essere altissimo, magrissimo, biondissimo e tormentatissimo agli occhi di Ofelia e del lettore. Nei fatti sappiamo che è un abile calcolatore politico e un giovane uomo segnato nel corpo e nella mente da un passato pesantissimo e da qualche disturbo ossessivo-compulsivo. In potenza dovrebbe essere uno dei personaggi più sfaccettati, ma la scrittura di Dabos raramente gli consente di sfuggire a un certo immaginario di tormentato eroe young adult.

La vera incognita per i prossimi volumi sarà la gestione del colpo di scena finale e del personaggio a esso relativo. Il colpo a effetto è innegabile, anche se poi a ben vedere ricade in uno tropo letterario tra i più usati e abusati per - appunto - "allargare" le peripezie di un singolo, contaminando l'intero mondo in cui vive e trasformando una battaglia nella guerra delle guerre. Il nuovo antagonista è di quelli che garantiscono un brivido a ogni entrata in scena. Di certo il suo nome e la sua figura garantiscono una magnitudo invidiabile alla storia. Il potenziale però è tanto grande quanto il rischio di farsi sfuggire di mano un intreccio così ambizioso, perché non si potrà ricorrere a qualcosa di ancora più grande o potente per riparare ad eventuali errori.

Più che una pecca vera e propria, è per me fonte di genuina curiosità la pudicizia con cui Dabos porta avanti la storia di Ofelia al Polo Nord. Sulla carta ci troviamo in un luogo viziato dalla lussuria e dalla dipendenza (dove le clessidre sono una facile ma azzeccata metafora per gli stupefacenti). Faruk appare circondato da discinte favorite mollemente appoggiate al suo corpo e ricoperte da soli diamanti, Archibald di fatto è un gigolò a disposizione delle annoiate signore di corte, il mondo delle clessidre promette la più assoluta lascivia. Eppure a ben vedere il romanzo è così castigato da ricordare proprio i cugini d'Oltreoceano, dove notoriamente una cornice puritana tende a frenare le derive più sensuali. Il disvelamento del "vero" Archibald è emblematico in questo senso, per non parlare della pudicizia con cui viene portato avanti l'avvicinamento fisico e spirituale tra i due fidanzati dell'inverno. Gli scomparsi di Chiardiluna sembra quasi suggerire una via ascetica ai suoi protagonisti, che dovrebbero essere colti nel pieno di un momento di passione sollecitata da pericoli, distanze, rivelazioni. Un risultato decisamente inaspettato, soprattutto in una terra di pagine letterarie tutt'altro che ascetiche come la Francia.

Gli scomparsi di Chiardiluna arriverà nelle librerie italiane a partire dal 9 gennaio 2019.