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Le avventure dell'Attraversaspecchi

Testata: Anatomia di un'indipendenza
Data: 9 gennaio 2019
URL: https://anatomiadiunindipendenza.wordpress.com/2019/01/09/le-avventure-dellattraversaspecchi/

In un universo fatto di arche sospese nel firmamento, invece che di pianeti, spiriti di famiglia e poteri particolari, vi è Ofelia, abitante di Anima, abile lettrice e Attraversaspecchi, due poteri rari e potenti. Se il primo le permette di leggere il passato degli oggetti che legge, attraverso la memoria di chi li ha posseduti, l’altro le concede di passare da un luogo all’altro attraversando gli specchi in cui almeno una volta si è specchiata, a una condizione però:

P_20190109_123549-01.jpeg“Attraversare gli specchi significa affrontare se stessi. Quelli che si mettono un velo davanti alla faccia, che mentono a se stessi e si vedono migliori di ciò che sono non ce la faranno mai.”

Il ritmo della sua vita scandito tra il museo in cui lavora e le scappatelle alla biblioteca del prozio cambia nel momento in cui le viene imposto di trasferirsi in un’arca lontana e più fredda, Il polo, per sposarne l’intendente Thorn, figura che appare sin da subito fredda e scostante, per nulla intenzionata ad andare d’accordo con lei.

Comincia l’avventura dell’Attraversaspecchi, abitante di un mondo così diverso che pian piano ci viene descritto e ci lascia stupefatti, a causa degli intrighi, dei colpi di scena, delle tradizioni, delle personalità eccentriche e degli strani poteri che ogni abitante di quelle arche, così diverse tra di loro e pure accomunate da qualcosa di oscuro, sembra più o meno padroneggiare.

Sarà difficile trovare qualcuno di cui fidarsi in quel paesaggio ostile, dove tutti sembrano voler impedire il matrimonio dell’odiato intendente e lei deve essere costantemente attenta ai tranelli nascosti dietro l’angolo.

“Fidanzati dell’inverno” è il primo di una tetralogia scritta da Christelle Dabos e portata in Italia la scorsa primavera da Edizioni e/o e della quale il secondo volume “Gli scomparsi di Chiardiluna” è in uscita in questi giorni.

Oggi chi è cresciuto a pane e fantasy fa un po’ fatica a trovare un rappresentate del genere che sia degno del nome, soprattutto tra la sfilza di opere banali e ricche di cliché e, tuttavia, l’opera della Dabos si distingue proprio per l’originalità della trama, il mondo ricco di personaggi inediti e ricchi di sfaccettature diverse, e per il coinvolgimento che ne ricava il lettore.

Con la fine del primo volume la Dabos ci aveva lasciato molte domande, eppure nulla lasciave sospettare che nel secondo capitolo nella saga avrebbe dato il via a peripezie ancora più complesse ed avvincenti, lasciando il lettore a bocca a parte pagina dopo pagina – e il finale, lasciatevelo dire, vi farà venire voglia di immergervi in una sessione fulltime di francese, solo per potere leggere subito il volume seguente.

Se state cercando qualcosa che vi faccia ricredere del genere, se siete amanti del fantasy e avete voglia di una storia diversa, credo proprio che la saga dell’attraversaspecchi possa fare per voi.