Carlo Piano avrebbe dovuto forse fare l’architetto, dicono, ma così non è andata. Che aggiungere? Può darsi interessi qualche particolare biografico: nato a Genova – più precisamente a Pegli, nella periferia di Ponente – nel 1965 sotto il segno dell’Acquario, si è laureato in Lettere. Diventato giornalista, ha lavorato nelle redazioni di diversi quotidiani e settimanali a Milano. L’11 settembre 2001 si trovava a fare uno stage al New York Times, e non può dimenticare quelle urla lancinanti: My God e tutto il resto di dolore… Il 14 agosto 2018 si trovava al mare in Liguria e non potrà mai dimenticare lo sgomento del ponte che crollava con il suo carico di vite.
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Ha scritto per Feltrinelli, assieme al padre Renzo, Atlantide, pubblicato anche in inglese da Europa Editions e vincitore del premio letterario Caccuri. Sempre per Feltrinelli è uscito il libro illustrato Alla ricerca di Atlantide. Ha inoltre curato due libri per Skira sulla bellezza che si nasconde anche nelle periferie: il Giambellino a Milano e Marghera. Gli piacciono i cani, ma non quelli piccoli e dall’abbaio isterico. Gli piacciono i cantieri, perché ogni giorno sono diversi da quello precedente. Così ha scritto questo romanzo. Il suo piatto preferito è il cappon magro, se non sapete cos’è potete trovare la ricetta su Wikipedia.