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“L’italiano” e la grande letteratura araba

Testata: Il Libraio
Data: 24 febbraio 2017
URL: http://www.illibraio.it/italiano-letteratura-araba-433181/

Tra fermenti rivoluzionari, lotte contro gli islamisti e manifestazioni contro il potere statale, Shukri al-Mabkhout racconta la tormentata storia d’amore tra Abdel Nasser e Zeina, destinata a soccombere nello scontro con la dura realtà tunisinaL’italiano (edizioni E/O) dello scrittore tunisino Shukri al-Mabkhout, rettore dell’Università di Manouba, e vincitore dell’International Prize for Arabic Fiction 2015 , il più importante premio letterario nel mondo arabo, racconta una storia emblematica del naufragio delle Primavere arabe. In un’epoca di grandi tensioni e cambiamenti politici e sociali, nella Tunisia a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, la storia di un amore e di un sogno rivoluzionario destinati a soccombere nello scontro con la dura realtà di un paese in cui repressione e degrado stritolano le ambizioni e i sogni degli individui.

Al funerale di suo padre, con grande costernazione di tutti i presenti, Abdel Nasser picchia l’imam che sta celebrando il rito funebre. Nell’intento di farci scoprire i motivi della misteriosa aggressione, il narratore, amico d’infanzia del protagonista, cresciuto con lui nello stesso quartiere, ripercorre la storia di Abdel Nasser, spirito libero e ribelle fin dalla prima adolescenza, leader del movimento studentesco, poi giornalista affermato.

In Tunisia quelli sono anni cruciali, di grandi tensioni e cambiamenti alle porte: la crescita dell’islamismo da un lato, la forte repressione da parte del governo dall’altro. Su questo sfondo carico di fermenti rivoluzionari, lotte contro gli islamisti e manifestazioni contro il potere statale, Shukri al-Mabkhout racconta la tormentata storia d’amore tra Abdel Nasser e Zeina, brillante e bellissima studentessa di filosofia, che sogna una carriera in ambito accademico.

I sogni di Zeina e di Abdel Nasser finiranno purtroppo per naufragare sotto gli ingranaggi spietati di una società corrotta e maschilista, in cui i valori sono solo di facciata, finendo per stritolare l’individualità, le speranze e le aspirazioni dei singoli. La trasformazione di Abdel Nasser da giovane idealista di belle speranze a giornalista di successo, ma disilluso e stanco, è narrata da Shukri al-Mabkhout in un flusso di storie, digressioni e flashback.

Intervistato da Viviana Mazza su La Lettura, Shukri al-Mabkhout ha spiegato quanto di sè ha messo nei personaggi del romanzo: “Vorrei essere l’eroe che le lettrici sognano di incontrare, ma il mio non è un romanzo autobiografico. Mi identifico di più con Zeina: come lei, negli anni Ottanta, ero uno studente di sinistra critico sia della sinistra che degli islamisti. Come Abdel Nasser ho fatto il giornalista e ho visto come la paura porta alla censura: in apparenza nulla era vietato, ma regnava l’omertà. Questo romanzo è la storia della generazione cui appartengo: giovani che sognavano il cambiamento, la rivoluzione, e hanno creduto nei valori di giustizia e libertà, benché soffocati dalla dittatura”.