Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

L’Italiano nella Tunisia senza rivoluzione

Autore: Francesca Bellino
Testata: Il Mattino di Napoli
Data: 20 febbraio 2017

Il protagonista del romanzo d'esordio del tunisino Shukri al-Mabkhout s'intitola L'Italiano (Ettalyani) e quando nel 2015 ha vinto l’ambito Prize for Arabic Fiction, il cosiddetto Booker arabo, ha incuriosito i lettori. Ora che il libro è uscito in Italia pubblicato da e/o con la traduzione dall’arabo di Barbara Teresi, è possibile soddisfare la curiosità e scoprire chi è questo giovane detto «l’Italiano».

È Abdel Nasser, così chiamato per l’eleganza e i lineamenti aggraziati del viso. Un tunisino di buona famiglia che vive con ardore la giovinezza. Negli anni dell’università a Tunisi è leader del movimento studentesco a capo di un’organizzazione di sinistra, poi diventa giornalista di una testata governativa. Nella narrazione fluida e ricca di descrizioni e citazioni colte lo seguiamo nelle sue avventure quotidiane, tra scene di sesso e progetti rivoluzionari, mentre sullo sfondo la Tunisia vive uno dei momenti cruciali della sua storia. Siamo alla fine degli anni‘80, a cavallo del passaggio di potere da Bourguiba a Ben Ali che, con «un golpe militare con certificato medico», il 7 novembre 1987 sfila la presidenza al padre dell’Indipendenza.

Le vicende dell’Italiano procedono di pari passo con il susseguirsi degli eventi storici che l’autore, oggi rettore dell’università di Manouba di Tunisi, ha vissuto in prima persona da studente di sinistra pronto a difendere i valori di giustizia e libertà e critico sia della sinistra sia degli islamisti, così come il suo personaggio. L’Italiano contrasta l’avanzare dell’islamismo, ama donne che vogliono emanciparsi e protesta per le inchieste censurate.

La Tunisia è un paese corrotto che castra l’intelligenza, emargina i suoi figli migliori e fa abortire idee e sogni. L’Italiano e sua moglie Zeina, giovane berbera, figlia della politica paritaria di Bourghiba e perspicace filosofa, simboleggiano la gioventù tunisina che, tra gli anni ‘80 e ‘90, ha cercato la modernità e il progresso ma è stata soffocata e schiacciata dal sistema oppressivo e censorio e dalla parte di una società conservatrice e maschilista, incapace di alimentare libertà di pensiero e aspirazioni individuali. Una società che si è mostrata predisposta a tradire e a tradirsi. L’Italiano stesso tradisce, approfittando del suo aspetto che affascina le donne, ma questo non lo aiuta a sentirsi di più a suo agio in un contesto che, come ancora oggi, costringe i tunisini a vivere nel difficile equilibrio tra modernità e tradizione.