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Letteratura francese

Léon Bloy

Léon Bloy

Léon Bloy nasce a Perigueux, in Francia, nel 1846. Cresciuto in una famiglia borghese, dopo un’adolescenza solitaria e travagliata, si trasferisce a Parigi all’età di 18 anni. Qui subirà una trasformazione radicale: spregiudicato anticlericale con toni decadenti da poeta maledetto, si converte in fervente cattolico, vicino all’ascetismo. Politicamente controrivoluzionario e conservatore, non aderì mai a nessun tipo di partito politico, per il suo convinto disprezzo nei confronti della politica attiva. Muore nel 1917. Le sue opere riflettono una profonda devozione alla Chiesa cattolica, mosse da un ardente desiderio dell’Assoluto. Tuttavia i suoi scritti sono caratterizzati da toni violenti, tanto da valergli la nomea di integralista religioso. È stato d’ispirazione ad autori come Ernst Jünger, Jorge Luis Borges ed Henri Bergson. È stato anche citato nella prima omelia di Papa Francesco e in altre occasioni dal pontefice.

Tutti i libri di Léon Bloy

Ultime recensioni

  • Il fervente pellegrino dell'Assoluto Bloy (1846-1917) non poteva che disprezzare l'uomo borghese ossessionato dal denaro e schiavo dei luoghi comuni. Affilati e aggressivi pensieri di controcultura cattolica.
    — Il Sole 24 Ore, 20 marzo 2022
  • (...) Potrà stupire ma un lettore entusiasta di Léon Bloy fu Walter Benjamin, che così da Capri, il 16 settembre del ’24, all’amico Gershom Scholem (ora in Lettere 1913-1940, Einaudi 1978), scrive di avere comprato a Napoli diversi volumi fra cui «la splendida» Exégèse...
    — Il Manifesto, 30 gennaio 2022
  • Da "tutte le strade portano a Roma" a "scegliere il male minore", con l'intento ambizioso di "strappare la lingua agli imbecilli" cercando di ottenere "il mutismo del borghese, limitato nel suo linguaggio a un numero piccolissimo di formule". Ancora, portare alla luce quanto...
    — La Sicilia, 15 dicembre 2021

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