«Trieste non è un cervello senza corpo. Per raccontarla bisogna miscelare abilmente i suoi voli poetici e le terragne tentazioni che ogni giorno le scandiscono il tempo. Una non-guida di viaggio, un invito a scoprire la vera anima della città».
Alessandro Mezzena Lona, Il Piccolo
Su un molo del porto di Trieste non a caso c’è una rosa dei venti: Trieste è la città dei venti. Che si tratti di bora, libeccio, scirocco o maestrale, tutti questi venti hanno contribuito a portare da ogni punto cardinale le più diverse tradizioni culinarie e culturali nella città portuale italiana. Nelle vigne sul Carso affacciate sulla città, nelle saline e nei villaggi di pescatori sull’Adriatico o nel corso di passeggiate sulle tracce di Svevo, Rilke e Joyce, Veit Heinichen e Ami Scabar ci invitano a scoprire attraverso tutti i sensi.
Veit Heinichen
Tra gli scrittori europei di noir di maggior successo, Veit Heinichen, scrittore tedesco che vive ormai da molti anni a Trieste, ambienta le sue inchieste politicamente scomode e coraggiose in una città dove il noir nordico incontra quello mediterraneo. Le Edizioni E/O hanno pubblicato I morti del Carso, Morte in lista d’attesa, A ciascuno la sua morte, Le lunghe ombre della morte, Danza macabra, La calma del più forte, Trieste. La città dei venti, scritto assieme ad Ami Scabar, Nessuno da solo, Il suo peggior nemico, La giornalaia e Ostracismo.
Ami Scabar
Ami Scabar ha una lunga carriera di ristoratrice, è protagonista di molti film sulla gastronomia triestina e continua, con numerose pubblicazioni ed eventi, a trasmettere il suo amore per il territorio
e la sua filosofia della cucina.